Sassari – Boom di sanzioni per mancato rispetto del decoro ambientale
Più di 200 pizzicati dalle telecamere
Dall’inizio del 2022 il nucleo ambientale della Polizia locale di Sassari ha sanzionato 228 persone per illeciti legati al mancato rispetto delle norme sul conferimento dei rifiuti. Un triste record, che polverizza tutti i precedenti report, e che in alcune zone registra anche cinque illeciti in una sola ora. Se da una parte il dato indica un aumento degli incivili e una diminuzione del senso del bene comune in città, dall’altro è sicuramente dovuto anche alle nuove tecnologie di cui dispone ora l’Ente.
Il Comando può infatti contare su quattro nuove trappole, a cui se ne aggiungeranno altre nelle prossime settimane, di ultimissima generazione, per consentire un controllo totale e capillare del territorio: dal centro città alle borgate. Acquistate dal settore Ambiente coi proventi delle multe, sono alimentate con pannelli solari per restare sempre attive e non scaricarsi. Le immagini, a elevata risoluzione, sono trasmesse in tempo reale e senza soluzione di continuità direttamente al Comando. Inoltre hanno un ampio raggio di azione e riprendono uno spazio più vasto. Non solo: si tratta di vere e proprie videocamere utili anche per la sorveglianza e quindi per potenziare il livello di sicurezza della cittadinanza. Le nuove, come le precedenti, sono mobili e sono quindi spostate nelle varie zone della città e dell’agro, individuando le aree più critiche anche grazie alle segnalazioni che arrivano dai cittadini attraverso i canali istituzionali dell’Ente (alla Polizia locale ai numeri 079279115 e 079274100, al settore Ambiente all’indirizzo mail ambiente@comune.sassari.it e all’Ufficio relazioni con il pubblico, attraverso la mail urp@comune.sassari.it o con un messaggio privato nella pagina Facebook del Comune @ComunediSassari raggiungibile anche dal nuovo sito [http://www.comune.sassari.it]) .
Tra le sanzioni, il maggior numero – ben 125 su 228, quindi più della metà – sono legate al mancato rispetto del servizio di ritiro dei rifiuti porta a porta. Un illecito amministrativo che causa un danno al decoro ambientale e per tutta la comunità: occupando lo spazio destinato ai cittadini che abitano in quelle zone si sovraccaricano di fatto i contenitori che non possono più essere usati da chi ne ha diritto, quando addirittura gli incivili non abbandonano i loro rifiuti per terra. Tra questi, un uomo ha portato a casa una doppia sanzione: oltre a conferire nei cassonetti di strada, li urinava anche. 51 sono state le multe per conferimento usando buste nere (vietato dalle norme sul conferimento dei rifiuti, che devono essere buttai in buste trasparenti e per quanto riguarda carta e cartone soltanto in contenitore dello stesso materiale). Tra queste, una signora ha conferito nel cassonetto del secco residuo un bustone talmente pesante (la percentuale di raccolta differenziata si calcola sul peso totale dei rifiuti conferiti) che faceva fatica a sollevarlo, il tutto ripreso dalle videocamere. Ben 40 le persone che arrivano dai paesi vicini per buttare i propri rifiuti nei cassonetti di Sassari e sette i depositi a terra. Tra questi, anche un enorme scaldabagno, nascosto in bustoni neri e abbandonato vicino ai cassonetti. Infine cinque le attività commerciali e in generale non domestiche che hanno conferito nei cassonetti di strada, mentre per loro è previsto un ritiro porta a porta ad hoc.
A queste violazioni, si aggiungono quelle commesse da un uomo di origine nigeriana che nei giorni scorsi ha svuotato un appartamento abbandonando per strada tutti i mobili, gli oggetti e perfino tre bombole del gas. Il successivo tentativo di dare fuoco a tutto (le indagini per identificare l’autore del gesto sono ancora in corso) ha messo gravemente in pericolo gli abitanti del quartiere del centro storico dove il fatto è avvenuto e soltanto l’intervento tempestivo degli agenti della Polizia locale ha evitato la tragedia. Due giorni dopo, lo stesso uomo ha reiterato il comportamento. Per lui mille euro di sanzioni più l’obbligo di risarcire al Comune la spesa che l’Ente ha affrontato per far ripulire la zona dal gestore dell’appalto rifiuti.