Sa buttàriga, origine di un prodotto intramontabile
La Bottarga è un prodotto antico e molto amato. Ma da dove deriva il suo nome, dagli arabi o dai greci? Queste e tante altre curiosità nella rubrica “Storia della cucina di Sardegna”
Si è soliti dire che il termine “bottarga” derivi dall’arabo butarikh – uova di pesce salate. Gli arabi durante le loro scorribande nel Mediterraneo trasmisero agli spagnoli e ai siciliani diverse tecniche e nomi culinari, ma per questo non devono essere necessariamente considerati gli inventori di questa preparazione.
L’origine del nome deriva probabilmente dal greco tàrichos, che sta ad indicare, genericamente, “salume”, un prodotto conservato sotto sale.
Anche i Bizantini chiamavano la bottarga ᾠotariχon, che aveva come significato quello di uova di pesce salato. Tradizionalmente nell’isola la bottarga costituiva il pasto dei pescatori che trascorrevano la giornata in mare. Parte delle uova di tonno, come delle altre interiora del pesce, spettavano di diritto ai pescatori delle tonnare.
Prodotta anche in altre regione italiane, dove negli stagni salmastri interni i cefali sono abbondantissimi, come Toscana, Calabria e Sicilia.
Nel Mediterraneo è preparata pure nelle zone costiere dalla Provenza alla Tunisia, e un alimento simile viene lavorato in Giappone, dove è conosciuto come “kirasumi”.
La Bottarga ha la forma di un salame quadrato, color nocciola dorato o ambrato, e il suo consumo d’elezione è quello di antipasto, su fettine di pane abbrustolito o fresco.