Bachisio, c’è posta per te
Il sardo Bachisio Ledda è il “boss” di Mail Express
Bachisio Ledda ha inseguito e realizzato il suo sogno. Sessantadue anni, imprenditore di chiare origini sarde.
È lui il proprietario di Mail Express, il gruppo postale privato con 400 filiali sparse nel territori nazionale. Emigrato da Suni, paese dell’oristanese, quasi cinquant’anni fa per stabilirsi nel “Continente” come tanti altri suoi conterranei con la prospettiva e la speranza di cambiare in meglio la propria vita. Ad Oristano c’è stato recentemente un meeting per un nuovo progetto di affiliazione e in questa circostanza abbiamo fatto due chiacchiere con l’imprenditore.
Signor Ledda, ci racconti un po’ la sua storia. Come è iniziata l’avventura Mail Express…
Quando nel 1997 tutto è cominciato era poco più di un’idea: volevo creare un sistema postale efficace ed efficiente, in grado di porsi come valida alternativa al monopolio di Poste Italiane.Venti anni fa era molto più di una semplice rivoluzione, era un progetto al limite dell’utopia. Facendo mio l’insegnamento di J.F. Kennedy che amava definirsi “un idealista senza illusioni”, sapevo che, perché quell’utopia diventasse realtà, avrei dovuto farla reggere su due cardini poderosi: la serietà e la massima cura di ogni dettaglio. Quell’idea nel tempo è diventata una rete strutturata di oltre 400 punti vendita in franchising con i nomi di Mail Express Poste Private e CityPoste.
Nel 1999 c’è stato un momento particolarmente delicato. Ma l’azienda oggi è in crescita.
Di tempeste ne ho vissute più di una, ma quella del 1999 è stata di gran lunga la più difficile da gestire. In una notte è cambiata la normativa sulla distribuzione postale per cui, di fatto, la nostra azienda è stata messa fuori mercato avendo ricevuto l’imposizione di vendere ad un prezzo più alto di Poste Italiane (allora unico competitor). Una vera e propria ecatombe. Mi sono visto sfumare dalle mani un’organizzazione che era arrivata a contemplare oltre 350 affiliati sul territorio i quali allora non avevano più alcuna possibilità di ritagliarsi uno spazio nel mercato. Ma da buon sardo tenace e “cocciuto” non mi sono perso d’animo e ho rincominciato tutto da capo, apportando delle innovazioni a un sistema organizzativo in grado di creare le condizioni per la ricostituzione di una rete di imprenditori sul territorio. Il risultato raggiunto è stato un nuovo progetto a cui sto lavorando tenacemente da circa un anno: Mail Expres Posta&Finanza, un progetto di franchising assolutamente unico nel suo genere; una sorta di vera e propria banca con all’interno la possibilità di usufruire di servizi oltre che bancari (apertura di conto di pagamento, carta di pagamento legato al circuito Bancomat, home banking), servizi postali, finanziari e assicurativi. All’interno di Mail Express Posta & Finanza sono raccolte tutte le professionalità e le competenze che le varie aziende del Gruppo hanno maturato negli anni seguendo la logica del “One Stop Shop”, ovvero la possibilità per il cliente di soddisfare in un unico negozio tutte le sue esigenze, garantendo sempre elevati standard di efficacia e qualità. Mail Express Posta & Finanzasi configura dunque nel panorama italiano come scelta ideale per chi vuole allargare i propri orizzonti di business investendo su un progetto innovativo.
Tutti l’hanno vista nella celebre trasmissione “Boss in Incognito”. Si è divertito?
Diciamo che è stata la cosa più “bizzarra” che ho fatto in vita mia! Realmente quando la produzione del programma si è presentata da me in azienda non avevo la più pallida idea di cosa si trattasse, maho capito subito che sarebbe stata un’ottima opportunità di visibilità, così ho accettato di partecipare. Oltre a essermi divertito, mi sono davvero emozionato e devo riconoscere che le lacrime erano verissime. Mi sono messo a nudo come probabilmente non avevo mai fatto, parlando a cuore aperto di vicissitudini mie personali, ma è stato bello anche conoscere da dentro le realtà personali dei miei dipendenti, ognuno con una storia diversa ma comunque emotivamente toccante. E vi assicuro che nessuno mi ha riconosciuto sotto le false spoglia di “Gianluca l’esodato sardo”!
La riconoscono ora per strada?
Ancora oggi a distanza di mesi vengo riconosciuto per strada, al supermercato, in vacanza da telespettatori della trasmissione “Boss in incongnito” che si sono appassionati alla mia storia. Mi ha lusingato parecchio sapere che la puntata che mi ha visto protagonista, è risultata essere la più apprezzata dal pubblico in termini di coinvolgimento emotivo.
Il legame con la Sardegna è rimasto forte?
Anche se ormai sono marchigiano/abruzzese d’adozione (vivo nelle Marche ma lavoro in Abruzzo), il legame con la mia terra d’origine è naturalmente sempre forte. Nonostante viva nel continente da oltre 40 anni, ho conservato una spiccata inflessione sarda che mi contraddistingue, oltre ad aver mantenuto tratti della mia personalità che sono tipicamente isolani: apparentemente burbero, testardo, tenace e come dice qualcuno con la “testa dura”!
Torna spesso nell’isola?
Mi capita di tornare in Sardegna prevalentemente per lavoro, ma quando – come questa estate – ho avuto la possibilità di visitarla da turista, ho voluto ripercorrere i luoghi della mia infanzia, riassaporando i colori e i sapori della mia amata Suni e di Bosa, il paese dove ho praticamente trascorso l’adolescenza studiando al seminario. Un’esperienza molto suggestiva sempre di questa estate è stata partecipare alla Festa di San Narciso, per me un vero tuffo del passato!
Uno studio condotto dal sito Spot & Web la decreta tra i manager più simpatici. Si aspettava questo riconoscimento?
Solo a pensarci mi viene da ridere! E’ curioso sapere che gli altri mi percepiscano come “simpatico”. Comunque certamente mi fa piacere sapere che – a prescindere da chi mi conosce di persona – anche su scala nazionale risulti essere una persona aperta e positiva, pronto a ironizzare quando ce n’è l’occasione, ma anche fermo e determinato quando si tratta di affari.
Un imprenditore deve essere anche simpatico oltreché bravo e determinato?
Come si dice… la simpatia – come la bellezza – può indubbiamente aiutare ad essere ben voluto. Ma non è sufficiente a far sì che diventi anche un bravo imprenditore.Un imprenditore deve essere in primis capace, volitivo e lungimirante, poi se è anche simpatico non guasta!
Un momento particolare – del passato o recente – che l’ha gratificata nella sua vita di imprenditore.
Certamente quando ho ricevuto da Banca d’Italia l’autorizzazione a diventare Istituto di Pagamento. Un sogno che si è avverato. Se solo ripenso a quando nel 1997 ho partecipato alla mia prima fiera del franchising a Milano e accanto al mio stand c’era quello di Banca121 mi viene la pelle d’oca. È stato sempre il mio modello da prendere come esempio, e ad oggi con il progetto Mail Express Posta&Finanza che è molto simile ad una banca/posta in franchising, posso dire di averlo realizzato.
Cosa direbbe a un giovane che oggi vuol fare impresa in una terra piena di contraddizioni come la nostra?
Istintivamente gli direi di abbandonare il progetto di impresa in Italia e di andare a investire all’estero. Lo stato italiano non mette gli imprenditori nella condizione di fare impresa. Le riforme sul lavoro non aiutano. Ma questo vorrebbe dire avvallare la “fuga di cervelli” dall’Italia, che non è altro che una sconfitta. Sono ottimista per natura, quindi mi auguro che Renzi – che è un giovane – lavori a favore dei giovani, dando loro la possibilità di investire in Italia e di non scappare