Peccato, Torres! L’Arezzo passa al Vanni Sanna, Ogunseye ne approfitta tra il nervosismo rossoblù
DAVE RUDA: “ORA ESPLODO IO”
di Alberto Cocco
I grandi progetti di Dave Ruda, consacrato dal successo di “The Voice”
“L’amore esplode” è stato un successo sorprendente. Quasi dal nulla il giovane rocker di Alghero ha scalato le vette della notorietà nazionale, con una serie di ottime performances interpretative, nel grande talent-show di casa RAI. “The Voice” è stato un innegabile trampolino di lancio, ma Dave Ruda non arriva certamente dal nulla: è un musicista vero, che ha affinato una lunga e laboriosa gavetta tra i live dei locali di nicchia, che gli hanno permesso di esprimere il suo valore tra le note dei Deep Purple e dei Led Zeppelin. Nata da una costola del rockabilly di Elvis Presley, Chuck Berry e Bill Haley, con il tempo la sua timbrica è cambiata nell’evoluzione del gusto. Dave ha spaziato un ampio repertorio di pop e rock con i suoi Slaves, per offrire un repertorio mai troppo commerciale e comunque in grado di incontrare i favori di una platea più vasta. In questi anni di crescita ha raggiunto le finali nazionali di San Marino e Sanremo Rock, ha collaborato con personaggi del calibro di Alessandro Del Vecchio e Pino Scotto, si è concesso la fortuna di esibirsi accanto a un grandissimo drummer come Ian Paice, che aveva ascoltato infinite volte nel leggendario “Made in Japan”. Poi è arrivato il capriccio del destino. Dave Ruda canta benissimo “Bad Medicine” davanti a RaffaellaCarrà e Max Pezzali, Emis Killa e Dolcenera: è la svolta.
Il successo ti ha cambiato, Dave? Come ti senti ora?
La televisione è una macchina formidabile per generare un grande impatto mediatico alla personalità artistica di un cantante. Ma non mi illudo: non è ragionevole legarsi lungamente all’onda di un successo in un talent-show, perché questo momento finisce presto. Non mi sento cambiato e mi preparo con umiltà ai nuovi progetti.
Prima di “The Voice” ti sentivi incompreso?
No, avrei dovuto? Mi sentivo un musicista in attesa di una buona occasione. È arrivata e ho giocato decorosamente le mie carte. Ho trentaquattro anni e diversi anni di apprendistato. Ma quel palco ti paralizza e ti chiama a un surplus emotivo indicibile. Mi sentivo soffocare e un brivido ha attraversato il mio corpo. Poi ho iniziato a cantare; ho visto uno dopo l’altro i popolari maestri dello show, che facevano ruotare la loro sedia e si palesavano ai miei occhi. A quel punto, mi sono sentito una carica incredibile e ho offerto il meglio di me.
Come è nata l’avventura felice di “L’amore esplode”?
Da tempo mi balenava l’idea di presentare un buon inedito. Mi sono presentato nello studio del mio amico Gabriele Oggiano e quasi magicamente la prima canzone che ho ascoltato era quella giusta. Lui ha orecchio e raro mestiere, aveva intuito quale fosse il giusto pezzo per le mie corde. Il brano è stato scritto è composto sempre da Gabriele e Fabio vaccaro ed è stato registrato al DGM studio a badesi. Il resto del lavoro è stato compiuto a Milano con il grande arrangiamento di Iacopo Pinna, di Gabriele Oggiano e altri musicisti di alto livello – vantano la collaborazione con un mostro sacro come Franco Battiato – e lo hanno reso un piacevole rock-melodico, che ha incontrato un favore assolutamente superiore alle nostre attese. Il magico mixage del grande Marco Barusso – l’uomo che veste a festa i brani di Eros Ramazzotti e Laura Pausini -è stata la ciliegina sulla torta. Anche il buon videoclip di Giampaolo Stangoni, con gli eccellenti attori Maurizio Pulina ed Elisa Desogus, ha contribuito al lancio del nostro prodotto.
Ora è in arrivo un nuovo concept, se non sbaglio…
Te lo confermo, ma per ora non posso svelare molto. Le atmosfere sono quelle del pop-rock, con alcune contaminazioni elettroniche. Stiamo lavorando duro sui testi e sul numero delle tracce da presentare nell’album, che vedrà il contributo di Gabriele e Iacopo e precede il tour del 2017. La mia produzione live, curata dalla SARDINIA SPETTACOLI DI Stefano Nieddu e Urban Show di Marco Tatti, sta preparando un sapiente gioco di luci, gli effetti le ed un posizionamento teatrale dei miei sessionmen. Andrea Cossu si occupa di chitarre e tastiere, Alessio Carta è il chitarrista, Marco Occhioni suona il basso e il batterista è Emanuele Ceravola. Ci stiamo impegnando molto. In queste settimane stiamo valutando la possibilità di esportare il concerto in altre piazze italiane, dopo il buon esito di “L’amore esplode”.
Adesso che hai calpestato i palchi più importanti, ti sei fatto un’idea di quello che separa la Sardegna dal grande sistema musicale italiano?
Tante cose. Prima di ogni altra cosa mancano gli spazi per fare la musica e penso con amarezza ai limiti imposti alla mia Alghero. Non mancano le buone eccezioni, tra queste Santa Teresa di Gallura e San Teodoro, Cagliari e Budoni. In questi luoghi si respira la voglia di ascoltare la musica e proteggerla dalle noie burocratiche. Penso anche ai tanti che per narcisismo esibiscono gratuitamente il proprio scarso talento, così inquinando il mercato dei veri professionisti.Tra i colleghi isolani, chi sono i tuoi preferiti? Ascolto tanti artisti con piacere e curiosità. I miei favori vanno dai Tazenda ai Tamurita, da Claudia Crabuzza e i suoi Chichimeca al blues di Francesco Piu. Anche la giovane artista etnica Laura Santucciu, che fa da corista a Maria Luisa Congiu, è un’interprete molto dotata. Voglio ricordare Giuliano Rassu, che per me vale quanto Marco Mengoni. Il tritacarne della discografia lo ha escluso dai giochi, ma è un grandissimo talento.
La tua compagna Alessandra è una bravissima produttrice musicale. Che cosa suggerisce a Dave Ruda, in questo delicato momento di conferma?
Alessandra è la mia regia occulta. Mi consiglia di gestire la voce con maggiore oculatezza e conservarla negli anni. Non è più il tempo delle irresponsabili ragazzate. La mia voce è uno strumento da trattare con circospezione e attenzioni raddoppiate. Voglio fare musica per tutta la vita ed essere degno di questa vocazione.
Alessandra Palmas ha conosciuto il suo quarto d’ora di celebrità, così caro alla saggezza della pop art di Andy Warhol. Nel tardo pomeriggio di RAI 1, si è concessa un’esilarante considerazione sul collo di Maurizio Costanzo, nella “Reazione a catena” di Amadeus. L’impertinente risposta, divisa nel quiz con gli inseparabili amici Fabrizio e Laura, l’ha resa un fenomeno virale sul web. È stata una seria concorrenza alla canzone del suo amato. Ma la popolarità di questo genere è effimera. Dave lo sa e sta lavorando con la giusta attenzione al futuro, che non prevede nuove sorprese nei talent. Adesso esplode lui, per un futuro musicale da assaporare con cura.