Amara sorpresa per il Latte Dolce: sotto 2-0 l’Olbia strappa il pari al Vanni Sanna
Partita a due facce allo Stadio Vanni Sanna: i sassaresi vanno avanti 2-0 nel primo tempo contro un’Olbia impalpabile, nella ripresa Amelia carica i suoi, rimonta in 2′, Sorgente sbaglia un rigore.
SASSARI – Il calcio è come una scatola di cioccolatini. Non si sa mai cosa capita, nemmeno quando si conduce 2-0. Il Latte Dolce lo impara a proprie spese, forse per la presunzione eccessiva, forse per lo shock venuto dopo il gol in mischia che ha portato l’Olbia a riaprire un match già scritto. Fatto sta che i galluresi, ultimi fino al 23′ della ripresa, hanno dalla loro il merito di non aver mollato, di averci creduto e di aver saputo approfittare dell’occasione presentatagli dopo il rigore sbagliato da Sorgente, oltre che del vistoso calo dei padroni di casa nella ripresa. Non si può dire che il Latte Dolce abbia sbagliato tutto, anzi, all’esordio davanti al proprio pubblico si ben presenta grazie ai tanti giovani in campo (migliore Ruggiu, in gol al suo esordio in Serie D). Così come non si può dire che l’Olbia abbia preparato la partita tatticamente perfetta, visto il primo tempo horror, complice anche un Totti completamente assente. Il pari, a questo punto, diventa il risultato più giusto, e come dichiara Amelia nel post partita, c’è ancora molto da lavorare. Per entrambe.
GIOVANE FORMAZIONE. In quella che peraltro è la partita di cartello per quanto riguarda il calcio sardo di Serie D, i padroni di casa si presentano senza il terminale d’attacco Castro, che negli scorsi giorni ha avuto un risentimento muscolare, tanto che Setti vi deve rinunciare. Nell’11 padrone di casa spazio al classe 2006 Ruggiu, unico padrone di casa nell’attacco internazionale con Odianose e Kone. Novità anche in difesa, con gli esperti Piredda e Di Paolo che partono dalla panchina: al loro posto i junior Sanna e Mudadu, assieme al titolare Cabeccia, confermati a centrocampo Orlando e Corcione. Amelia fa partire i “nomi d’arte” Lucarelli e Maspero dalla panchina, con al loro posto Gonzalez in difesa e De Grazia in regia. Nella retroguardia spazio anche a Marie-Sainte al posto di Bertini, con Anelli sulla fascia destra, Bianchi e Costanzo in mediana accanto al citato DG e a Staffa, Santi e Furtado confermati nel reparto offensivo. Ritmi altissimi fin da subito, l’Olbia impegna subito Marano con due punizioni nei primi 5′. Il portiere classe 2004 si fa trovare attento sia su De Grazia, sia su Marie-Sante, il Latte Dolce attende per colpire, e lo fa al 9′, con Ruggiu che fa subito capire la sua voglia di ripagare la fiducia concessagli con una botta dal limite, su cui Di Chiara è attento.
LA PARTITA AI RAGGI X
Latte Dolce: la chiave tattica
Setti, partito senza Castro, lancia la sua batteria di giovani, concedendogli – ad alcuni – la passerella d’esordio in categoria. Su tutti, ripaga la scelta di lanciare il talento di casa Ruggiu in luogo dell’ex Cagliari, ma anche quella di studiare l’avversario prima di colpire. Capendo chi aveva di fronte nel primo tempo, forse come già detto anche a causa di un Totti irriconoscibile che ha de facto lasciato in 10 i galluresi, i celestini hanno iniziato a colpire al momento giusto, sfruttando le scorribande sulle fasce e il gioco veloce e imprevedibile.
Rigore sbagliato e crollo
Difficile, tuttavia, ripetersi ad un livello così alto quando non si effettuano sostituzioni. Tre infatti sono gli errori che Setti paga nella ripresa: il primo è quello di non effettuare praticamente sostituzioni nella prima parte del secondo tempo, continuando ad affidarsi all’11 del primo tempo, apparso ormai stanco e in affanno di fronte a un’Olbia rinforzata dall’uscita del pupone jr. (escludendo la mossa Ruggiu-Sorgente, avvenuta al 10′). Non tutto però è colpa del mister: la convinzione ha fatalmente colpito i giocatori in campo, soprattutto sul penalty che avrebbe garantito il 3-0. Il penalty sbagliato da Sorgente è la fotografia della sua giornata no, e in attacco la squadra ne risente. Un rigore che peraltro ha inciso sull’aspetto mentale dei giocatori, dato che i gol dell’Olbia, senza nulla togliere, sono in parte frutto di una difesa troppo sbilanciata in avanti. Allora gestire le partite, in questi casi, è la scelta migliore.
Olbia: la chiave tattica
Sarà per la mossa Totti-Bertini, sarà per la carica che Amelia dà ai suoi negli spogliatoi, ma il pari è più che meritato. A un primo tempo disastroso, di contestazione e di spettri (la classifica fino al 23′ della ripresa recitava Olbia 20^ a quota 0 punti) i blancos hanno saputo rispondere. Ancora meglio, hanno saputo approfittare dell’occasione presentatagli loro dopo il k.o. mancato dai padroni di casa, mettendoci rabbia e fame, se non di vincere o pareggiare, di segnare e dare segni di vita. Motivo per cui il pari è meritato.
Azioni di fiducia
La reazione è merito soprattutto di fiducia. Fiducia arrivata nel momento in cui Di Chiara, pur che il rigore era facilmente parabile, ha messo i pugni salvando i suoi dall’ennesimo k.o. Fiducia che ha come volto un battagliero Marie-Sainte: in una mischia così, degna di un match di rugby o di calcio ai livelli più alti, il transalpino diventa il guerriero che carica i suoi compagni, che li conduce al pari, financo alla vittoria se Piredda non avesse salvato in scivolata sulla volee di Santi e il liscio di Marano sulla parata. Ma il pareggio, unito alla reazione di fiducia, vale una vittoria.
VOLO LATTE DOLCE. E’ il preludio al dominio celestino: Kone è il motore del gioco, la formazione di Setti sfrutta le fasce laterali e spinge schiacciando i galluresi nella propria metà campo. Loru spinge su tutta la fascia e fornisce i cross, Odianose è scatenato e tenta più volte il gol, l’offside e la sfortuna gli negano la gioia del gol. Almeno fino al 25’, quando su filtrante di Loru si presenta di fronte a Di Chiara e lo buca. L’Olbia tenta la reazione, sotto anche la furia di Amelia, ma non riesce a impensierire i padroni di casa più di tanto. L’unico a rendersi pericoloso è De Grazia al 34’, ma il suo tiro centrale è facile preda di Marano. Ecco che sale in cattedra Ruggiu: 38′, su azione corale il classe 2006 effettua una mezza rovesciata che spiazza De Chiara e accende la tribuna. Poco importa se Odianose sbaglia il 3-0 al 45′: si va all’intervallo con i celestini avanti 1-0.
La moviola
Discreta direzione di Scarpati, coadiuvato da De Tommaso e Cordeddu. Amelia recrimina nel secondo tempo un rigore che, riguardando il match, non è così evidente.
PRIMO TEMPO
1′ Punizione concessa a De Grazia, il contatto c’è
5′ Sanna tocca solo il pallone, punizione da rivedere
25′ Regolare il gol di Odianose, niente offside
36′ Ponte di Bianchi su Ruggiu, netta l’ammonizione
42′ Contatto Sanna-Staffa, il giocatore del Latte Dolce lo tocca di poco, ci poteva stare la punizione
45′ Fallo di Orlando nella metà campo gallurese, giusta la punizione
SECONDO TEMPO
13′ Pesante spinta di Marie-Sainte su Sorgente: giusto il penalty, poteva anche esserci l’ammonizione
15′ Contropiede Latte Dolce, Sorgente da dentro l’area serve Odianose, tiro da pochi passi che entrerebbe, Staffa salva sulla linea. Il pallone, di 3 millimetri, non varca la porta, giusta decisione non assegnare il gol
23′ Corner, mischia in area, Marie Sainte segna a porta vuota. Non c’è fallo, gol regolare
37′ Inserimento di Marie-Saint per Santi in area, il giocatore colpisce ma ci sarebbe un contatto di Mudadu: semplice duello aereo, giusto non assegnare il rigore
45+2′ Fallo tattico di Putzu, giusto assegnare il cartellino giallo
AMELIA SPRONA. Commentare tatticamente il primo tempo dell’Olbia si può: basta rievocare il volto di quel Totti che, ancora una volta, interpreta il ruolo del fantasma in campo. In affanno, il figlio del “pupone” tocca solo una volta la sfera. Non giocherà il secondo tempo: Amelia gli preferisce Bertini, e ci azzecca. L’Olbia acquisisce più concretezza e coraggio, il Latte Dolce è messo alle strette, ma troverebbe l’occasione d’infliggere il 3-0: spinta di Marie-Sante sul neoentrato Sorgente, il sig. Scarpati indica il dischetto. La troverebbe, se l’ex Torres non sprecasse: tiro centrale, respinge Di Chiara, k.o. scongiurato. Un rigore sbagliato di cui, per i celestini, ci sarà da pentirsi: l’Olbia va in contropiede, dentro anche Putzu e Rizzo, e qua inizia lo show. Su corner Marie Sainte sfrutta una mischia e ha l’ultima parola, quella del gol del 2-1. Amelia ci crede, Setti si spaventa: dentro rispettivamente Lucarelli e Piredda per Staffa e Loru, neanche il tempo di fare i cambi ed ecco la sorpresa. Filtrante di Bianchi, difesa di casa distratta, Costanzo al volo segna all’angolino basso e incendia il suo catino. L’Olbia è ora in pieno controllo, prima del 45′ va vicino 3 volte al gol, l’azione più clamorosa è al 44′, quando Marano perde il pallone su lancio di Santi, che di testa si avventa, a salvare i padroni è Cabeccia in scivolata. E’ l’ultima emozione: dopo 4′ Scarpati decreta la fine delle ostilità del match più pazzo della giornata di Serie D.
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SASSARI LATTE DOLCE 2
OLBIA 1905 2
SASSARI LATTE DOLCE (4-3-3): Marano 7; Sanna 6.5, Mudadu 6.5, Cabeccia 7, Pinna R. 6, Orlando 6.5; Ruggiu 7.5 (dal 10′ s.t. Sorgente 5.5), Loru 6.5 (dal 25′ s.t. Piredda 5.5), Odianose 7.5; Kone 7, Corcione 6.
A DISPOSIZIONE: Carta, Secci, Alessio, Linaldeddu, Barracca, Gaspa
CT: Gabriele Setti 6.5
OLBIA (3-5-2): Di Chiara 6.5; Marie-Saint 6.5, Gonzales 6 (dal 20′ st Rizzo 6), Anelli 6; Costanzo 6.5, Totti 4 (dal 1′ s.t. Bertini 6), De Grazia 5.5 (dal 40′ s.t. Maspero s.v.), Alves 5.5, Staffa 5.5 (dal 24′ st Lucarelli 5.5); Bianchi 6, Santi 5.5 (dal 16′ st Putzu 6).
A DISPOSIZIONE: Rizzitano, Lucarelli, Bertini, Pani, Yanovskyi, Rizzo, Maspero, Putzu, Chazarreta
CT: Marco Amelia 6.5
Arbitro: principale Scarpati (Formia) 6, arbitri d’area De Tommaso (Voghera) e Cordeddu (Cagliari)
Marcatori: 25′ p.t. Kone (SLD), 37′ p.t. Ruggiu (SLD), recupero 1′ pt, 23′ s.t. Marie Sante (OLB), 25′ s.t. Costanzo (OLB)
Ammoniti: 35′ pt Bianchi (OLB), 13′ st Alves (OLB), 34′ st De Grazia (OLB), 36′ st Pinna (SLD), 45+1′ st Putzu (OLB)
Note: cielo sereno, terreno in discrete condizioni; tiri 14-14, corner 6-5 per il Latte Dolce, falli 8-7 per l’Olbia, offside 3-2 per l’Olbia, recupero pt. 2′, st. 4′
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