SA DIE DE SA SARDIGNA
di Andrea Loi
Musica e cultura identitaria a Sassari ed Ossi per i vent’anni della grande festa di un popolo
Sa Die de Sa Sardigna celebra i suoi primi vent’anni di vita. L’emozionante evento è stato istituito dal Consiglio Regionale della Sardegna il 14 settembre del 1993 e ribattezzato “giornata del popolo sardo“. Questo evento è la gloriosa rievocazione dei Vespri Sardi del 28 aprile 1794, che costrinsero alla fuga da Cagliari il Vicerè sabaudo per il rifiuto di riservare ai sardi cariche pubbliche e un Consiglio di Stato del Regno di Sardegna. Queste richieste popolari furono accolte parzialmente due anni dopo. In occasione di questa ricorrenza l’Assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport organizza manifestazioni e iniziative di carattere culturale ed identitario, tese a sviluppare tra le nuove generazioni la conoscenza della storia e dell’autonomia isolana. l’Assessorato ha organizzato oltre 170 convegni sulla Cultura e Limba Sarda. Il ricco programma dell’edizione 2013 contempla eventi a Sassari, Ossi, Nuoro, Oristano, Pozzomaggiore e Cagliari. A Sassari il Teatro Verdi ospita nella giornata del 27 aprile l’Orchestra Giovanile della Sardegna – Conservatorio Luigi Canepa di Sassari e diretti dal maestro G.B. Ledda, che ha eseguito il leggendario Procurade ‘e Moderare, settecentesco inno anti-feudale dell’ozierese Francesco Ignazio Mannu. L’attrice Teresa Soro propone ad ottocento ragazzi delle scuole provinciali lettura di pagine della storia sarda. Seguiranno interventi musicali e poetici in catalano, gallurese, e tabarchino con il coinvolgimento di giovani e promettenti artisti della Sardegna.
La presentazione in limba ed italiano sarà a cura di Antonio Canalis ed Antonio Deiara. Ad Ossi, nella giornata del 28, il cinema Casablanca ospita una conferenza, prima del concertone serale, con gruppi giovanili, corpi di ballo, banda municipale e cori con il suonatore di launeddas Fabio Melis e la promettente tromba di Jasmine Ghera.
Ospiti speciali gli Istentales e i Train To Roots con la prestigiosa presentazione di Giuliano Marongiu.
L’Assessore Sergio Milia sostiene che “i sardi devono essere protagonisti e non comparse di Sa Die. Prendiamo le distanze dai presunti intellettuali, che si ritengono gli unici depositari della cultura in Sardegna. Nei nostri paesi e città esistono giovani ricchi di talento da scoprire e sostenere nelle diverse espressioni artistiche: dal teatro alla poesia, dalla danza alla musica, dal cinema alla letteratura dello straordinario patrimonio culturale sardo“.