L’intervista – La magìa della voce: un viaggio nel mondo dei Tenores di Bitti
Il programma e gli eventi per la Giornata del Popolo Sardo
«Malgrado la cattiva amministrazione, l’insufficienza della popolazione e tutti gli intralci che ostacolano l’agricoltura, il commercio e l’industria, la Sardegna abbonda di tutto ciò che è necessario per il nutrimento e la sussistenza dei suoi abitanti. Se la Sardegna in uno stato di languore, senza governo, senza industria, dopo diversi secoli di disastri, possiede così grandi risorse, bisogna concludere che ben amministrata sarebbe uno degli stati più ricchi d’Europa, e che gli antichi non hanno avuto torto a rappresentarcela come un paese celebre per la sua grandezza, per la sua popolazione e per l’abbondanza della sua produzione. »
Giovanni Maria Angioy
(Memoriale, 1799)
Il 28 aprile l’Isola festeggia la Giornata del popolo Sardo, istituito dal Consiglio Regionale della Sardegna il 14 settembre del 1993 in memoria dei Vespri Sardi del 28 aprile 1794, quando il popolo isolano iniziò una sommossa contro il governo sabaudo.
L’edizione di quest’anno è dedicato a uno dei primi sostenitori dell’autonomia sarda, Giorgio Asproni (1808-1876): il 12 maggio a Nuoro ci sarà un convegno organizzato dalla Fondazione Siotto, e si terrà alle 10:00 alla biblioteca Satta, con la partecipazione degli studenti del liceo classico di Nuoro e con l’intervento dello storico Aldo Accardo. Sempre il 12 maggio, a Bitti (paese natale di Asproni), sarà organizzato un altro convegno alle 9:00, nella sala del consiglio comunale dove parteciperanno gruppi del canto corale del territorio.
Il programma non toccherà solo Bitti e Cagliari ma percorrerà anche Monti, Sardara, Fordongianus, con la partecipazione degli studenti di diversi comuni della Sardegna.
A iniziare da Cagliari, con due eventi organizzati dal comitato Pro sa Die:oggi alle 9:00 l’intervento dello storico Federico Francioni, accompagnato dalla Cuncordia a Launeddas di Cagliari, a Palazzo Viceregio e alle 10:30 la messa solenne nella Cattedrale, cantata dal Coro giovanile di Quartu Sant’Elena, diretto da Laura Porceddu e accompagnato dalle musiche dell’organo di Vittorio Montis. Nel pomeriggio, alle 18:00, ci sarà musica in piazza del Carmine con gruppi di ballu tundu accompagnati da launeddas, organetto e flauto sardo e alle 20:00 musica, balli e canti tradizionali allieteranno il pubblico nel polo Sa Duchessa dell’Università di Cagliari.
A Sassari l’Associazione Sardigna Nostra organizza il raduno Bandiere in piazza per la Sardegna, ogni sardo con una bandiera dalle 17:00 alle 19:00 in Piazza d’Italia; alle 19:30 le associazioni Sa die in tundu e il gruppo folk Gurusele intratterranno i partecipanti tra balli della tradizione locale e degustazione di prodotti tipici, alla palestra delle scuole di San Giuseppe (ingresso da Corso Regina Margherita, oggi Corso Francesco Cossiga).
Per il programma di sa Die se sa Sardigna la Regione ha stanziato 150mila euro, per manifestazioni e spettacoli che dureranno tutto l’anno, per far conoscere agli studenti il senso dell’istituzione di una delle date più importanti della storia della Sardegna.