“Le Ali della Libertà”: 30 anni di un capolavoro senza tempo
Iniziale insuccesso al botteghino, la pellicola, diretta da Frank Darabont con protagonisti Tim Robbins e Morgan Freeman, si è consolidata nel tempo come un classico intramontabile del cinema, venendo inserita dall’American Film Institute nella lista dei cento migliori film statunitensi di sempre
Sono passati trent’anni ormai dal settembre del 1994, quando il regista Frank Darabont portò sul grande schermo il film che sarebbe diventato uno dei più amati e influenti della storia del cinema: “Le Ali della Libertà“. Tratto dal racconto dello scrittore, re dell’horror, Stephen King, dal titolo: “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank“, il film narra la storia di Andy Dufresne, un bancario ingiustamente condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie e del suo amante.
Nonostante un iniziale insuccesso al botteghino, la pellicola si è affermata nel tempo come una vera e propria opera cult, apprezzata da critica e pubblico per la sua profonda riflessione sui temi della speranza e della redenzione umana.
La trama segue il percorso di Andy (interpretato magistralmente da Tim Robbins) all’interno del carcere di Shawshank, dove stringe un’amicizia indissolubile con Red, impersonato dal grande Morgan Freeman. Nei suoi vent’anni di prigionia, Andy mantiene viva la speranza di libertà, utilizzando la sua intelligenza e le sue competenze per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e, segretamente, per pianificare la sua fuga.
Il film tocca temi universali come l’amicizia, la corruzione del sistema carcerario e la forza dello spirito umano di fronte alle avversità. La scena della fuga di Andy attraverso un tunnel all’interno della sua cella, scavato pazientemente per due decenni con un martelletto da minerali procuratogli da Red, è rimasta nell’immaginario collettivo come simbolo di perseveranza e trionfo sulla disperazione.
L’interprete del personaggio protagonista, Tim Robbins, in un’intervista per l’anniversario ha sottolineato l’impatto duraturo del film: “Non passa giorno in cui qualcuno non mi avvicini per parlare di quel film, persone che mi dicono quanto sia importante per loro, che mi raccontano di averlo visto venti, trenta, quaranta volte e che sono semplicemente così grate“.
Non tutti forse sanno che la storia di Andy Dufresne trova ispirazione nella vita reale di Frank Freshwaters, a cui Stephen King si è ispirato per la stesura di “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank“, un fuggitivo che riuscì a eludere la giustizia per oltre 56 anni. Condannato nel 1957 per un incidente stradale mortale, Freshwaters fuggì dal carcere la prima volta nel 1959 e successivamente, dopo essere stato riarrestato nel ’75, riuscì a scappare nuovamente vivendo sotto falsa identità per 40 anni fino al suo arresto nel 2015 a cui seguì, l’anno dopo, la libertà vigilata.
A trent’anni dalla sua uscita, “Le Ali della Libertà” continua a ispirare e commuovere nuove generazioni di spettatori. Il suo messaggio di speranza e resilienza rimane più attuale che mai, confermando il suo status di classico intramontabile del cinema americano.
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