Sassari – Scarlatti Project alla V edizione del Festival Note Senza Tempo


Otto lauree, oltre 60 studenti e nuovi finanziamenti nonostante il Covid
Alla fine di un anno di didattica completamente a distanza, a causa della pandemia da Covid-19, il Polo Universitario Penitenziario (PUP) dell’Università di Sassari tira le somme e si rilancia per un futuro sempre più inclusivo grazie al miglioramento dei servizi e all’incremento della rete di partenariato istituzionale. Il bilancio è molto positivo: non solo è rimasto costante il numero di 60 studenti detenuti iscritti ai corsi dell’Ateneo di Sassari, ma dopo le due lauree già effettuate lo scorso anno (in piena pandemia), proprio in questo periodo si celebrano altri quattro nuovi studenti laureati – uno in Scienze dell’Educazione nel carcere di Alghero, tre in Lettere negli istituti di Tempio Pausania e Cuneo, alle quali se ne aggiungeranno altri due che concluderanno il loro percorso tra luglio e settembre: in Economia e Management nell’istituto penitenziario di Alghero e in Scienze dei Servizi Giuridici a Tempio-Nuchis.
Ottimi numeri che sottolineano il momento di forte speranza e rinascita che vive non solo il PUP, ma l’intero ateneo sassarese e tutto il mondo dell’istruzione e alta formazione. A premiare l’impegno del PUP di Uniss è intervenuta anche la Fondazione di Sardegna, con un finanziamento di 32mila euro per il 2020 e il 2021.
“E’ stato un anno molto impegnativo – commenta il delegato rettorale Emmanuele Farris, da sei anni coordinatore del progetto PUP – che ci ha visti ogni giorno, dal 9 marzo 2020, cercare di fare il possibile per garantire il diritto allo studio delle persone private della libertà. Questa esperienza ci ha insegnato molto, ha dato a tutte le istituzioni coinvolte la spinta motivazionale per collaborare ancora più strettamente e dotarci di strumenti sempre più tecnologici, che non vanno considerati un lusso ma supporti fondamentali per portare la didattica universitaria in modo capillare a tutti gli istituti penitenziari regionali”