Augusto Bissiri: il genio di Seui che conquistò gli Stati Uniti
Uomo dalla profonda modestia e inventore dall’ingegno acuto, Bissiri aprì la strada a tecnologie che hanno rivoluzionato la comunicazione globale
Augusto Bissiri nacque il 10 settembre del 1879 a Cagliari, da papà Giovanni, originario di Lanusei e mamma Maria Luigia, di Seui. Proprio in questo piccolo borgo del sud Sardegna la famiglia decise di trasferirsi poco dopo la nascita di Augusto, che visse qui l’infanzia insieme ai numerosi fratelli e sorelle che verranno al mondo negli anni a venire.
Dopo essere tornato a Cagliari per frequentare la scuola superiore, Bissiri si trasferì a Roma per frequentare l’università dove si laureò nel 1903, in giurisprudenza.
Divenuto avvocato civilista, dopo la laurea, svolse per un certo periodo l’attività legale, portando avanti, nel frattempo, la sua passione per la narrativa. Scrisse negli anni sia novelle fantascientifiche per un settimanale che vere e proprie opere, tra cui il racconto romanzato della sua vita “A l’ultimo sangue” del 1959.
Oltre alla scrittura, Bissiri provava un forte interesse per la ricerca scientifica, che coltivò sin dai primi anni d’università. Da sempre avvezzo e appassionato alla progettazione di congegni, si rese artefice di invenzioni di rilevante importanza.
Il suo primo grande successo arrivò nel 1901 con il “Kindunofugo Bissiri Caredda“, un dispositivo di sicurezza ferroviario che evitava collisioni tra treni percorrenti lo stesso binario, ma in direzioni opposte. Questo brevetto fu depositato sia in Italia che in Germania e acquistato dalla Westinghouse Electric Company, aprendo a Bissiri le porte degli Stati Uniti.
Trasferitosi oltreoceano, Bissiri continuò le sue ricerche, questa volta nel campo della trasmissione della comunicazione. Nel 1906, sviluppò un metodo rivoluzionario per trasmettere fotografie tramite linee telefoniche; una sorta di forma primitiva del moderno fax. Il suo momento di gloria giunse però nel 1917, quando riuscì a teletrasmettere un’immagine da Londra a New York; un evento che fece notizia a livello mondiale.
Ma le invenzioni di Bissiri non si fermarono qui. Nel 1922, brevettò il “Live Picture Productions“, un sistema che contribuì significativamente allo sviluppo della televisione. Questo dispositivo, considerato infatti il precursore del tubo catodico, gli valse il riconoscimento del sindaco di New York, che gli dedicò una targa, conservata oggi a Seui.
Oltre alle sue invenzioni nel campo della comunicazione, Bissiri brevettò numerosi altri dispositivi ingegnosi, tra cui un congegno per girare le pagine degli spartiti musicali e un portacenere con spegnimento automatico dei mozziconi.
Nonostante i suoi notevoli successi, Bissiri rimase sempre una persona modesta. Questo lo si evince per esempio da un’intervista che fece dove, quando gli fu chiesto se si riteneva l’inventore della Televisione, egli rispose affermando di non sentirsi ne uno scienziato ne un inventore, ma piuttosto un appassionato di tecniche e congegni a cui va giusto il merito di aver compiuto un primo passo, indicando ad altri la strada da percorrere per arrivare poi al mezzo televisivo che tutti conoscono.
Circondato dall’affetto della famiglia, Augusto Bissiri trascorse gli ultimi anni di vita a Los Angeles, dove si spense nel febbario del 1968, lasciando una preziosa eredità di innovazione e genialità. Le sue invenzioni hanno aperto la strada a tecnologie che hanno rivoluzionato la comunicazione globale, confermando il suo posto nella storia come un visionario precursore dell’era dell’informazione.
Leggi le altre notizie su www.cityandcity.it