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In occasione del centenario dalla sua nascita, la città di Oliena, nel cuore della Barbagia, si prepara a rendere omaggio a una delle figure più significative dell’arte sarda del Novecento
Domani, venerdì 11 ottobre, verrà ufficialmente presentato presso la Biblioteca Comunale di Oliena, un museo diffuso dedicato a Liliana Cano, artista di origine friulana ma profondamente legata alla Sardegna.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Comune di Oliena, l’Archivio Liliana Cano – diretto da Davide Mariani e presieduto dal figlio dell’artista, Igino Panzino – e il presidio turistico Oliena Galaveras, trasforma l’intero borgo in una galleria d’arte a cielo aperto. Un percorso artistico che si snoda tra le vie del paese, gli edifici storici e i luoghi sacri, permettendo ai visitatori di ammirare dipinti, sculture e murales che raccontano la storia e le tradizioni locali.
L’intervista a Liliana Cano di City&City Magazine
Nata a Gorizia il 10 ottobre del 1924 da genitori sardi, Liliana Cano si trasferì in Sardegna nel 1944, all’età di vent’anni. Dopo un lungo periodo trascorso in Francia, fece ritorno nell’isola, dove ha lasciato un’impronta indelebile attraverso le sue numerose opere d’arte. Scomparsa a Sassari nel 2021, è considerata una figura di spicco della pittura figurativa italiana del secondo Dopoguerra.
Il museo diffuso a lei dedicato, già candidato ai Luoghi del Cuore del FAI, si propone non solo come tributo alla memoria di una grande artista, ma anche come ponte tra la comunità locale e il mondo dell’arte.
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