La grande lirica d’estate ha “fatto centro”: in piazza d’Italia migliaia di persone hanno applaudito “Pagliacci” del Leoncavallo
Il salotto di Sassari si è fatto bello e ha indossato l’abito migliore, quello delle grandi occasioni. Con la prima di “Pagliacci” in una piazza d’Italia come da previsioni gremita, l’inizio estate 2023 è stato col botto. Protagonista la celebre opera lirica di Ruggero Leoncavallo rappresentata per la prima volta al Teatro dal Verme di Milano nel 1892 – con la direzione di Arturo Toscanini – e stata accolta con curiosità e un insolito fermento in città.
L’allestimento è stato curato dall’ente concerti
De Carolis, con la regia di
Alberto Gazale baritono riconosciuto a livello internazionale e dallo scorso gennaio direttore artistico dell’Ente, ha registrato la direzione d’orchestra di
Sergio Oliva; Il coro dell’Ente Concerti è stato invece preparato dal maestro
Antonio Costa mentre il coro delle Voci bianche della
Corale Canepa è stato diretto dal maestro
Salvatore Rizzu.
Le scenografie di Antonella Conte hanno dato un fascino aggiunto nel suggestivo contesto della piazza e i costumi di Luisella Pintus hanno completato ‘l’opera’. l’architettura delle luci era del collaudato Tony Grandi. Emilio Sonnu ha progettato l’allestimento e le strutture, mentre l’apparato fonico e la presa dell’audio con la diffusione in piazza erano di Alberto Erre. Assistenza alla regia di Siria Colella e assistente scenografo Mattia Enna. Luciano Ganci era Canio: gran bella voce e interpretazione da incorniciare per uno dei tenori più richiesti della sua generazione.
«Questo progetto è stato pensato per dare la possibilità al grande pubblico di “avvicinarsi” all’opera lirica – spiega, in una nota dell’Ente, Antonello Mattone, presidente dell’Ente Concerti. Gli ingredienti perché fosse una serata da ricordare c’erano tutti e il pubblico ha sottolineato con un lungo applauso la fine dello spettacolo e, a tragedia compiuta (La vicenda è ispirata ad un fattaccio di sangue realmente accaduto a Montalto intorno al 1865 in un villaggio della Calabria), secondo la partitura originale, Tonio (il baritono Marco Caria) esclama beffardo e compiaciuto, rivolgendosi al pubblico: “La commedia è finita!”
Acta est fabula, plaudite!