BUON COMPLEANNO “SULTANS OF SWING”
di Andrea Loi
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Il celebre pezzo dei Dire Straits compie quarant’anni e non passa mai di moda
Non sembra possibile: sono passati 40 anni dalla pubblicazione di Dire Straits primo album registrato in studio da Mark knopfer & Company.
L’album, tra le altre, contiene Sultans of Swing che ancora fuoriesce potente e rotonda dai finestrini delle macchine. Se al volante ci fosse chi all’epoca aveva 20 anni non ci sarebbe nulla di strano; ma spesso chi ne manda a palla il suono non ha nemmeno un capello bianco.
Puntine in cima a bracci di piatti instancabili hanno scavato solchi più profondi ai 12 milioni di copie di vinili vendute in tutto il mondo. E pensare che solo un anno prima a Deptford, dintorni di Londra, il giovane Mark è un giornalista-insegnante con scarsa fiducia nelle proprie capacità.
Poi, insieme a suo fratello e il suo coinquilino fonda i Café Racers.
Alla band dei successi che conosciamo manca ancora un ultimo elemento e il nome attuale per diventare storia del rock.
Sì, perché, che piaccia o no, il rock non è cosa di oggi, oramai è storia e Mark Knopfer ne ha scritto pagine. Non c’è chitarrista al mondo che non riconosca i suoni che riesce a tirare fuori dalla sua Schecter Custom Stratocaster; e pensare che a far vibrare le 6 corde sono le dita – esclusivamente le dita, niente plettro – della mano destra di un mancino.
Dire Straits è il primo album registrato in studio e raccoglie ciò che fino a quel momento i 4 avevano suonato in bui e fumosi club di Londra.
Ma facciamo un passo indietro, solo qualche mese: luglio ’77. La band incide un demo con le proprie composizioni originali e invia la cassetta alla stazione radio locale; vuole un giudizio spassionato. È così che Sultans of Swing, inserita in rotazione ad insaputa degli interessati, diventa un successo fra gli ascoltatori ed accompagna i 4 dritti al primo contratto discografico con la Vertigo Records.
Nelle sale del Basing St. Studios, in 12 giorni di lavoro, la band incide 9 tracce che le radio divorano; l’album schizza nelle posizioni calde delle classifiche di tutto il mondo; poi, con calma guadagna la quinta posizione della UK Album Chart.
Straordinariamente raffinato per un debutto, viene definito l’album in una recente retrospettiva di AllMusic. All’epoca su Rolling Stone il lavoro venne recensito come un mix serrato di musica rock, folk e country con uno spirito sereno e ironia arguta; non male per un quartetto da pub.
Di Sultans of Swing venne elogiato il riff: irresistile.
Il pezzo vanta 271 milioni di visualizzazioni su Spotify, difficile pensare siano tutte di nostalgici. Se poi scopri che suona nella playlist di chi sta ancora negli enta allora capisci che a quarant’anni suonati quel riff abbia ancora intatta tutta la sua carica.
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