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Piano ed inclinazione
Gli straordinari virtuosismi di Stefano Bollani aprono Abbabula
“Nel suonare il jazz vien fuori a volte una nota che non volevi, una nota sbagliata. Allora non devi correggerla. Al contrario, la devi ripetere e sviluppare. Perché l’esperienza insegna che spesso dall’intoppo, dall’imprevisto, dall’errore nascono le cose più belle.”
Queste parole, espresse durante una Lezione sull’Improvvisazione, sembrano un manifesto dell’arte di Stefano Bollani.
Leggendo il suo profilo biografico ci rendiamo subito conto di non aver a che fare solo con un grande interprete del jazz ma con un personaggio eclettico e dalla mente fervida: compositore, pianista, cantante, jazzista ma anche sorprendente scrittore e conduttore televisivo.
E’ il suo idolo musicale, Renato Carosone, a consigliargli alla giovanissima età di sei anni, di ascoltare tanto blues e jazz e Stefano lo prende alla lettera. A 11 anni si iscrive al conservatorio di Firenze dove si diplomerà in pianoforte. A 15 anni calca già i palcoscenici come professionista eseguendo soprattutto musica pop.
Nel 1996 la vera svolta arriva grazie all’incontro con Enrico Rava al Teatro Metastasio di Prato. Rava, uno dei più apprezzati e conosciuti jazzisti del mondo, lo invita a suonare con lui a Parigi proponendogli di rischiare: abbandonare il pop e dedicarsi a tempo pieno al jazz, la musica che sente realmente propria. Stefano rinuncia quindi ad una tournèe con Jovanotti e si tuffa anima e corpo nella musica della libertà e dell’improvvisazione. Da quel momento la sua carriera è una continua ascesa, fatta di riconoscimenti prestigiosi, premi internazionali e grandissime collaborazioni: dal suo mentore Enrico Rava, con il quale non ha mai smesso di lavorare, a Gato Barbieri, Lee Konitz, Pat Metheny, Chick Corea, Richard Galliano e il nostro Paolo Fresu.
La sua musica vive spesso all’insegna dell’ironia e delle citazioni, in performance in cui l’interazione col pubblico diventa quasi parte integrante dello spettacolo. Bollani non è solo un grande pianista e un grande interprete, ma è anche un ottimo comunicatore, che sa coinvolgere ogni spettatore quasi a renderlo protagonista dell’improvvisazione musicale. Ma il suo estro comunicativo non si esplica solo attraverso uno straordinario talento musicale, Bollani è infatti anche un ottimo scrittore. Basterebbe leggere il suo romanzo “La sindrome di Brontolo”, edito da Baldini Castoldi Dalai Editore, per immergersi in una splendida favola per adulti, ricca di passione e grazia scanzonata, esattamente come la sua musica. Ciò che differenzia un artista da un semplice interprete è infatti la capacità di raccontare se stesso con la medesima efficacia, anche nell’utilizzo di canali diversi da quelli della propria arte. E’ quello che è accaduto con “Sostiene Bollani”, fortunata trasmissione televisiva, ideata e condotta dallo stesso compositore, che è stato definito dal critico Mariano Sabatini “l’unico, vero, nuovo personaggio televisivo dai tempi di Alessandro Baricco con L’Amore è un Dardo”. Attraverso un approccio ironico, Bollani è riuscito a portare il jazz in televisione, riuscendo a proporre in modo originale, anche ad un pubblico di “non-musicofili”, un genere considerato da sempre d’élite. E se il jazz è il linguaggio principale dell’improvvisazione “la grande sfida – dice l’artista – è conquistare il ceto medio, la gente che al jazz non ci arriva per educazione, ma per altre vie.”
Se quindi volete rendervi conto di persona di come possa essere semplice appassionarsi a questo genere musicale, non vi resta che assistere ad una performance dal vivo di Stefano Bollani. E’ quello che hanno fatto i fortunati spettatori che il 12 aprile, al Nuovo Teatro Comunale di Sassari hanno goduto dell’unica data in Sardegna del suo “Piano Solo Tour”. Il concerto ha rappresentato l’anteprima della XVI edizione del festival “Abbabula”, organizzato come sempre dalla professionalità e dall’entusiasmo della Cooperativa Le Ragazze Terribili. “Abbabula”, (letteralmente “acqua alla gola”), appuntamento fisso nel maggio sassarese, ci ha abituato ai grandi nomi della musica d’autore e anche questa anteprima del 12 aprile si è rivelata all’altezza delle migliori aspettative. Gli spettatori, conquistati da questo spettacolo d’eccezione, sono stati protagonisti di un’avventura musicale imprevedibile che è andata dalla bossa nova brasiliana alla musica degli Anni Quaranta. Lo straordinario talento di Stefano Bollani sa sempre coinvolgere lo spettatore regalando momenti di alta cultura jazzistica ma anche divertimento ironico; un mondo folle e sorridente in cui non c’è spazio per la noia ma solo per la passione e il colore.
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