Perché in Sardegna esiste il detto “indossa gli abiti a rovescio”?
È una frase che, in Sardegna, abbiamo sentito tutti almeno una volta nella vita, soprattutto da parte di una madre o una nonna. Ma perché dovremmo farlo?
La Sardegna, come sappiamo, è ricca di tradizioni e rituali, profondamente radicati e legati anche a piccoli gesti quotidiani. Si pensi, per esempio, al non sedersi a tavola in tredici o in diciassette, al non versare le bevande con la mano alla “traditora” o all’aprire l’ombrello dentro casa, e così via. Tali comportamenti potrebbero portare soltanto delle sciagure.
Numerosissime sono le superstizioni che avvolgono la nostra Isola, tanto che ci sono ancora persone capaci di praticare “Sa mejighina e s’oju”, ossia la famosa “medicina dell’occhio”.
A proposito di “malocchio”, arriviamo proprio a quel curioso consiglio che spesso arriva dalle mamme o dalle nonne sarde: indossare la biancheria intima, o più in generale gli abiti, al contrario. Tale errore, una banalità che può accadere mentre ci si veste di fretta o non si presta attenzione, potrebbe rivelarsi una salvezza.
Difficilmente non avete mai sentito, o non vi è mai stato detto (probabilmente proprio da una madre o una nonna) “metti i vestiti a rovescio!”. Nella maggior parte dei casi, si fa riferimento alla biancheria intima. In modo particolare, si usa dare tale consiglio prima di un avvenimento importante, come un esame universitario o un colloquio di lavoro. L’obbiettivo è quello di tenere alla larga la sfortuna.
Infatti, il vestirsi a rovescio è considerato, in Sardegna (ma anche in altre zone d’Italia), un segno che preannuncia di qualcosa di positivo, l’arrivo di buone notizie e, soprattutto, costituirebbe una protezione da eventuali “minacce ultraterrene” e “malocchi“.
Perciò, se vi rendete conto che, per sbaglio, avete indossato degli indumenti al contrario, lasciateli pure così: tale “capovolgimento” trasforma l’eventuale negatività in arrivo in positività. Potreste ricevere la bella notizia che aspettate da tempo!