LBA Basket – Dinamo, altro addio in arrivo: Pasquini saluta definitivamente

Abbiamo intervistato, in collegamento telefonico, il capitano della Dinamo Lab Claudio Spanu. Un breve racconto della sua carriera in biancoblù
Quarta puntata della nostra rubrica dedicata alla disabilità nello sport, in cui è stato ospite in collegamento telefonico Claudio Spanu, capitano da 12 anni della Dinamo Sassari Lab e cestista della nazionale italiana di basket in carrozzina.
Claudio, che cosa ti ha portato a scegliere proprio il basket come sport?
Ho scelto il basket in carrozzina perché è stato lo sport che mi ha avvicinato di più, per le regole e i parametri uguali a quello del basket in piedi. Ecco, io tutto questo l’ho visto come una sfida personale.
Chi, o cosa, ti ha convinto a vestire proprio la maglia della Dinamo
Inizialmente giocavo in una squadra chiamata ANMIC Sassari, essa stessa è poi sparita, dato che ha chiuso. Vedendomi sicuramente giocare, Stefano Sardara mi ha proposto di entrare a fare parte della famiglia della Dinamo Sassari, ovviamente della sezione Lab, quindi non ho avuto dubbi nell’accettare.
Ricordi qualche titolo vinto in carriera e, se sì, quale di questi ricordi con più gioia e perché?
Ricordo con gioia la Supercoppa Italiana vinta con l’ANMIC Sassari, perché finora è l’unico che ho vinto, e spero di vincerne altri in carriera. Del resto, in carriera oltre a ciò ho disputato 3 campionati europei e un mondiale con la nazionale italiana, ottenendo due volte il quinto posto e una volta l’undicesimo.
Hai qualche proposito, a livello agonistico, per l’imminente futuro?
In futuro ho in programma di ampliare la mia bacheca dei trofei, ovvero di vincere di più (quel che ho vinto l’ho descritto prima, ndr). E un altro proposito che ho, impegnativo ma possibile, è quello di partecipare con la Nazionale Italiana alle prossime Paralimpiadi, quelle che si terranno a Los Angeles nel 2028.
Data la tua esperienza nella disabilità, c’è un messaggio che vorresti lanciare a quelli come te e anche a chi non sa molto di questo mondo?
Consiglio a quelli come me di lanciarsi nello sport, di non stare a casa, perché è il modo migliore per poter vivere serenamente e poter confrontarsi con il mondo. Io, nel mio piccolo e data anche la mia esperienza, posso consigliare di tentare la carriera del basket in carrozzina, ma per consigliare in generale di non stare a casa, di fare attività sportiva e di uscire dalle proprie mura.