1982 – Viene introdotto l’uso dell’emoticon
Sono passati ormai 41 anni da quando, in una discussione su come esprimere il proprio stato d’animo on line, il professor Scott Fahlman, ingegnere informatico della Carnegie Mellon University, postò un messaggio con un codice formato da “due punti”, “trattino” e “parentesi tonda chiusa” da leggere ribaltato su un lato, per sottolineare il tono ironico di quello che si stava dicendo.
Nasce così l’emoticon nella sua versione classica che in meno di due settimane prenderà piede nel mondo accademico, per diventare poi un elemento universale del linguaggio utilizzato su internet e nella comunicazione tra dispositivi di telefonia mobile, arricchito nel corso degli anni fino alla creazione di un codice di simboli standard.
Un’ invenzione destinata a cambiare per sempre le nostre abitudini. Non esisterà email o sms che non si concluda con una faccina (o smiley) rivelatrice del contesto emotivo di una conversazione: dall’allegro “🙂” al triste “🙁“, passando per lo stupito “o_o“.
Prima di questo momento sono attestati altri tentativi in tal senso, tra cui il più celebre è dello scrittore russo Vladimir Nabokov, autore di Lolita, che nel 1955 ipotizzava di rispondere alle domande dei giornalisti con uno speciale carattere tipografico.
Nel 2007, per il 25° anniversario dell’invenzione di Fahlman, la Carnegie Mellon University ha istituito lo Smiley Award, un premio annuale di 500 dollari per l’innovazione nelle comunicazioni elettroniche.
Fonte: https://www.mondi.it/almanacco/voce/17045
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