1871 – Nasceva Grazia Deledda
Scrittrice tra le più rappresentative del Novecento italiano, da molti critici considerata l’anima “russa” della Barbagia, perché alla maniera di grandi narratori quali Tolstoj e Dostoevskij ha raccontato l’umanità passionale e tormentata della terra natia.
Cosima, un romanzo a più mani
Sarda di Nuoro, Maria Grazia Cosima Deledda nacque da famiglia benestante e dopo la seconda elementare studiò letteratura da autodidatta, esordendo come autrice di prose sulla rivista L’Ultima Moda. Trasferitasi a Roma, si consacrò come romanziera con “Elias Portolu” del 1903, offrendo la massima espressione della sua poetica nel capolavoro “Canne al vento” (1913).
Grazia Deledda, una scrittrice eternamente bambina
Ricordata anche per “L’Edera” (1906) e “Il Dio dei venti” (1922), nel 1926 fu insignita del Nobel per la Letteratura (secondo italiano a riceverlo dopo Carducci) «per la sua ispirazione idealistica, scritta con raffigurazioni di plastica chiarezza della vita della sua isola nativa, con profonda comprensione degli umani problemi».
Dieci anni dopo, il 15 agosto del 1936, scomparve nella sua abitazione a Roma e solo dopo la morte la critica ufficiale ne riconobbe l’originalità dello stile, attribuendole quei meriti che in vita le erano stati negati e che il solo Pirandello aveva intravisto.
Fonte: Mondi.it
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