Sassari – Cinque nuovi ufficiali al comando della Polizia locale
Il fuoriclasse USA esalta le ambizioni di un Banco da primato
Dopo l’ALBA non è detto che arrivi il tramonto.
Reduce da un’annata estremamente lusinghiera nelle file della succitata squadra berlinese, a trentadue anni DAVID LOGAN ha deciso di misurarsi ancora con il campionato italiano, che lo aveva eletto primattore a Pavia.
Questa volta il palcoscenico è molto più grande.
La Sassari di oggi non è più la simpatica realtà di provincia, ma una grande del basket italiano: in pochi mesi ha portato nella propria bacheca la Coppa Italia e la SUPERCOPPA conquistata davanti al pubblico amico, presentandosi come l’autentica sfidante dell’OLIMPIA Milano.
L’elaborazione del lutto per il distacco dai fenomenali CUGINI DIENER è stata rimossa con una trazione anteriore straordinaria, che si avvale della funambolica fantasia di Edgar Sosa, la supersonica rapidità di JEROME DYSON ed il magistero del suo nuovo e riflessivo LEADER.
David Logan appare distaccato ed apparentemente indifferente ai movimenti del parquet, quando porta la palla a testa alta.
Ma niente è più ingannevole del suo piglio flemmatico.
I suoi letali tiri dalla grande distanza e la naturale semplicità dei suoi servizi smarcanti disegnano un regista assolutamente padrone del parquet, meno spettacolare del genio di Travis ed insieme più chirurgico.
I sassaresi hanno imparato a conoscerlo in una partita di coppa europea, che ha vinto quasi da solo con il suo talento che rende ogni cosa facile.
Quando STEFANO SARDARA ha annunciato il suo nome l’entusiasmo è diventato febbre collettiva: da qualche giorno girava l’anticipazione del fuoriclasse – naturalizzato polacco – prossimo alla firma con il BANCO DI SARDEGNA, ma non erano davvero pochi gli scettici.
Un top player di questa portata – nonostante l’urgenza di una squadra competitiva per lo storico esordio della Dinamo in EUROLEGA – sembrava un sogno estivo destinato a dissolversi.
Ed invece la stella di David ora brilla al Palaserradimigni.
Il suo agente ha puntato sul crescente prestigio e sull’ambiente ideale di questa Basket City insulare, dopo la felice avventura in Germania e le gloriose opzioni di due squadre eccezionali come il MACCABI di Tel Aviv e l’ateniese PANATHINAIKOS.
Questo rende chiaramente l’idea della portata tecnica di questo play-guardia di enorme esperienza e qualità sopraffina, che con il suo carisma certifica un roster pronto a giocarsi lo SCUDETTO nei play-off.
L’avvio di stagione è stato devastante.
Qualcuno temeva eventuali problemi di inserimento nella nuova Lega, gli stessi che impediscono al fuoriclasse di Milano MARSHON BROOKS una lettura rapida e vincente della nuova realtà per il suo gioco.
Ma David non conosce la paura.
Osserva e studia ogni particolare, prima di dettare la scelta.
Non ama le soluzioni esagerate e pirotecniche: è il profeta della linearità e della precisione, della responsabilità da prendere e dello spazio libero.
Si capisce che in allenamento abbia osservato a lungo e con profitto i movimenti dei compagni, perchè i tempi di adattamento sono prodigiosamente inferiori al prevedibile scotto del noviziato.
In questo avvio di REGULAR SEASON Romeo Sacchetti si diverte ad alternare lui e Dyson nei ruoli di play e guardia-comb per disorientare il lavoro delle difese avversarie: i due campioni del Banco hanno caratteristiche tecniche molto diverse ed è difficile ovviare a questo continuo tourbillon, in attesa che SANDERS realizzi tutto il suo formidabile bagaglio atletico, che JEFF BROOKS ripeta a Sassari le sue migliori stagioni italiane; e che LAWAL sia finalmente supportato nel suo improbo lavoro sotto i tabelloni da un TODIC più arcigno e dal nuovo lungo, che potrebbe essere il recuperato AMEDEO TESSITORI dopo lo sconcertante dietrofront di MARCO CUSIN ora rientrato a Cremona.
Logan er apresentato come una mente pensante ed un uomo dai canestri pensanti, ma non un giocatore capace di speciali bottini.
Questa prima parte del torneo dice altro.
I suoi punti e quelli di Dyson sono tanti ed eterogenei nelle soluzioni.
Manca ancora il meglio del frizzante PICK & ROLL di casa Sacchetti, ma è solo questione di tempi ed esercizio: la vera Dinamo deve lucidare i motori quando il gioco si farà duro nella volata verso il tricolore.
Intanto Logan si è presentato.
Aveva vinto la coppa nazionale in Israele.
Aveva conquistato la coppa in GRECIA.
Ora issa al cielo la Supercoppa italiana, e promette un bis.
Essere vincenti non è casuale.
La stella del polacco d’America è un faro verso la gloria.
Ico Ribichesu
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