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La settimana Santa di Castelsardo tra religione, arte e cultura
Lu Linissanti – il lunedì della Settimana Santa – inizia con la processione pasquale più importante della Sardegna.
Dopo la messa, celebrata all’aurora sull’altare del Criltu Nieddu (Cristo Nero), parte un pellegrinaggio di ”Cori” (gruppi di quattro cantori) e ”Misteri” verso la Basilica della Madonna Rosa di Gerico a Tergu; dove i Misteri con la celebrazione della Messa Pontificale, vengono presentati alla Madonna, accompagnati dall’Attitu (canto pianto sul Cristo ucciso).

Dopo l’imbrunire a Castelsardo ha inizio la parte più suggestiva della processione: la Notti Santa.
Spente tutte le luci, le piazzette e i vicoli del centro storico vengono illuminati da ”Li Fiaccoli” (rudimentali fiacole) rette da ”Li Fraddeddi” (i confratelli) e ”Li Sureddi” (le consorelle). La processione è aperta da ”Li Appoltuli” (gli apostoli) con ”L’Abbidu” (abito bianco) e ”Lu Cappucciu” (cappuccio conico), che trasportano i Misteri. Accompagnano Li Appoltuli tre Cori e dieci Misteri. Il primo coro ”Lu Cabu di Lu Moltu” (teschio di Castellanese ignoto) è seguito dal primo gruppo di cinque Misteri; il secondo Coro ”Lu Stabat”, recante la statua dell’Ecce Homo, precede il secondo gruppo di Misteri. Chiude la processione il coro de ”Lu Jesus”, recante ”Lu Crocifissu”, formato dai più esperti cantori.
Le prime ore della notte del Giovedì Santo si svolge la Prucessioni, considerata la processione per eccellenza, con Lu Crucifissu e Maria di lu Pientu (Simulacro dell’Addolorata). Lu Scravamentu celebrato nel vespro del Venerdì Santo è la liturgia della deposizione del Cristo dalla Croce. La processione parte dalla Chiesa di Santa Maria ed accompagna in Cattedrale la Madonna Addolorata. Qui si esegue la deposizione liberando il Cristo dalla corona di spine e dai chiodi che vengono presentati al popolo ed offerti alla Madonna. La processione si conclude nella chiesa di Santa Maria con l’assalto ai fiori benedetti al contatto con il Corpo del Cristo, considerati come augurio della Pasqua più bella.
fonte: comune di Castelsardo