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La mostra, in anteprima in Italia, conta più di 200 opere frutto di un intenso lavoro durato sei anni. Un’immersione totale nel fragile e potente polmone verde dell’Amazzonia.
La mostra “Sebastião Salgado. Amazônia”, è allestita al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma. Prodotta dal MAXXI in collaborazione con Contrasto e curata da Lélia Wanick Salgado, moglie del grande fotografo.
La chiusura della mostra è stata prorogata a lunedì 25 aprile 2022.
Salgado riesce a cogliere le sfumature di un universo continuamente minacciato. Le registra sotto forma di suoni e canti, immagini che quasi si possono toccare e che rimandano sguardi profondi e ancestrali. Il tempo, in parte, si è fermato. Segue il fruscio degli alberi e il gocciolare insistente della pioggia. I versi degli animali si espandono sopra la vegetazione umida e rigogliosa. I suoi abitanti sono i custodi di un impero in decadenza, esausto, fiero dei suoi colori e delle sue origini.
La colonna sonora è firmata da Jean-Michel Jarre, artista della musica elettronica che, attingendo all’immenso archivio del Museo Etnografico di Ginevra, ha dato vita ad un sottofondo formato da un suono stereo e un audio binaurale che immergono l’ascoltatore in una “bolla” sonora.
“Questa mostra è il frutto di sette anni di vissuto umano e di spedizioni fotografiche compiute via terra, acqua e aria. Sin dal momento della sua ideazione, con Amazônia volevo ricreare un ambiente in cui il visitatore si sentisse avvolto dalla foresta e potesse immergersi sia nella sua vegetazione rigogliosa sia nella quotidianità delle popolazioni native. Queste immagini vogliono essere la testimonianza di ciò che resta di questo patrimonio immenso, che rischia di scomparire. Affinché la vita e la natura possano sottrarsi a ulteriori episodi di distruzione e depredazione, spetta a ogni singolo essere umano del pianeta prendere parte alla sua tutela”. Così Salgado commenta il suo lavoro, la sua vita.
“La mostra ci conduce in un viaggio straordinario nella bellezza, nella forza e nella fragilità di un ambiente unico al mondo i cui custodi, le popolazioni che lo abitano, rischiano l’estinzione. L’Amazzonia è il giardino della terra. Salvarla, rispettare e proteggere i suoi custodi significa avere cura del mondo e impedire un genocidio. L’Amazzonia siamo noi. Salviamoci con loro, non per loro. Insieme”. Questo il pensiero di Giovanna Melandri, presidente Fondazione MAXXI.
Lélia Wanick Salgado, ha impegnato la sua vita nel raccontare il Brasile. Ambientalista, produttrice cinematografica e autrice. Ha curato la mostra del marito seguendo il desiderio di far conoscere la propria terra, difenderla, amarla in tutte le sue complesse fragilità. Inoltre dirige l’agenzia di stampa fotografica Amazonas Images fondata nel 2004 con Sebastião Salgado.
Salgado ha puntato l’attenzione sulla bellezza dell’Amazzonia. Non ha raccontato la devastazione, lo sfruttamento incontrollato o la sofferenza delle sue popolazioni. Ha voluto semplicemente far conoscere il cuore di un mondo unico nel suo genere lasciando alle generazioni attuali e future il compito e la volontà di continuare a farlo respirare.
Fonte Immagini: https://www.themammothreflex.com/grandi-fotografi/2022/02/02/lamazzonia-di-salgado-in-mostra-al-maxxi-di-roma/