Prende la sua forza dai terreni sabbiosi dell’isola di Sant’Antioco dove cresce”a piede franco” e mantiene nei secoli il carisma e la morbidezza
Sulcis Iglesiente, Sud Ovest della Sardegna, storia millenaria influenzata dai Fenici e paesaggi unici nel suo genere. Più precisamente siamo a Sant’Antioco la maggiore delle isole sarde, quasi interamente costituita da terra sabbiosa, riscaldata dal sole e modellata dal vento. Il contesto è agricolo, dove l’uomo ha potuto ricavare i suoi frutti e un singolare vitigno a bacca rossa: stiamo parlando del Carignano, ottenuto da una vite antica di origine spagnola, conosciuto in passato col nome Cariñena. Arrivato nell’isola, durante la dominazione Aragonese nel Basso Medioevo, questa pianta è diffusa anche in Francia, nella zona del Languedoc-Roussillon.

Il Carignano DOC, ha trovato nell’areale di Sant’Antioco un ambiente ideale. I terreni calcarei, il clima mediterraneo con i suoi venti marini ne esaltano le qualità. La maestria e le tecniche antiche dei viticoltori, hanno portato ad ottenere coltivazioni con uve di dimensioni medio-piccole, caratterizzate da bucce spesse ricche di antiossidanti. Questo tipo di vite, è molto resistente ed essendo coltivata su terreno sabbioso, non necessità del portainnesto della vite americana, cioè nasce e cresce “a piede franco“.
Le tecniche di allevamento utilizzate sono: dal tradizionale alberello alle comuni spalliere, e ciò consente una crescita controllata delle piante e una qualità migliore dei grappoli. Le attività in vigna, vengono svolte in prevalenza a mano o con l’ausilio di piccoli mezzi meccanizzati. Questa particolare pianta da un vino rosso ricco, corposo e robusto di carattere. Il colore è intenso e impenetrabile e può offrire sfumature di marasca e prugna all’olfatto e al gusto. Quando viene conservato nel legno, è possibile sentire una moderata tannicità ed un sentore di spezie dolci, cioccolato e pepe nero.
Molte aziende vitivinicole importanti della Regione, hanno acquisito di recente diversi appezzamenti nella zona, per poter impiantare il Carignano nel luogo ideale indicato dal disciplinare per la DOC, dove prende le caratteristiche del suo terroir. Questa manovra di marketing, serve anche a dare più lustro alle loro etichette, corredando così le cantine con un eccellente autoctono di Sardegna. Un’azienda del Nord dell’Isola, ha nel territorio del Sulcis/Iglesiente un suo podere dove cresce, matura e vinifica la preziosa bevanda, ottenuta dalle viti “a piede franco“.
Si tratta della ditta Azienda agricola Carpante, già conosciuta nella zona di Sassari e precisamente nel comune di Usini per un altro famoso vino autoctono, il Cagnulari. Nel loro podere del Sud nel comune di Sant’Antioco, per la vinificazione dopo la vendemmia le uve vengono diraspate. pigiate e lasciate a riposare per circa otto giorni in vasche d’acciaio. Il mosto ottenuto, viene riposto a fermentare in appositi contenitori di acciaio per alcuni mesi. Dopo i dovuti travasi, per completare l’opera, viene filtrato ed imbottigliato, per poi essere lasciato ad affinare in bottiglia per alcune settimane. Finalmente, dopo questo meticoloso processo è pronto per essere degustato.
La famiglia
Careddu ha creato questa eccellenza, seguendo le antiche leggi e le discipline dei loro padri. L’esperienza di un sapere antico ha dato i suoi frutti. Grazie a questo, che oggi possiamo apprezzare i colori i profumi e i sapori inconfondibili di questa
magia unica, in un semplice respiro con un calice di Carignano.
“…..Ecco che finalmente arriva il tempo di Sa ‘Innenna, le campagne e i filari si colorano d’allegria, nell’aria si odono gli schiamazzi della festa….Tutti, parenti e amici accorrono in aiuto, per dare una mano al vignaiolo a loro caro…Tra le viti colme d’uva matura, mani gentili e sapienti s’impegnano per portare a termine la loro impresa….Sembra quasi una gara, una competizione, ma senza un vincitore…. Il premio c’è, ma sarà diviso fra tutti una volta terminato il lavoro, un giusto riconoscimento per l’amore, l’impegno e l’aiuto dato….Lo percepiscono già, dai profumi che provengono dalla cucina della casa, che domina le tenute del Podere….Quando arriva la sera, una volta terminato il lieto evento, stanchi ma felici potranno godersi una sontuosa cena, preparata ad arte dalle loro donne….Adesso la fatica è solo un ricordo e, col sorriso nel cuore, spensierati, i grandi si dilettano tra canti e balli, mentre i piccini si rincorrono e giocano spensierati negli spazi aperti, tra il verde mare d’erba….La convivialità che crea il vino, scaturisce un sentimento di bontà e amicizia che non ha ne limiti, ne confini geografici.”