Sassari – Venerdì 2 Maggio 2025 ore 20,30 Il Vecchio Mulino presenta due virtuosi della chitarra
L’interessante Officina del Mercato richiama tanti visitatori al centro
Il recupero del centro storico ha una ricetta semplice.
La realtà è che non bisogna partire da astratte formule intorno al senso di marcia delle automobili lungo il serpente delle vie cittadine, e nemmeno dai piani regolatori dell’edilizia in chiave di recupero degli stabili.
Si parte dalla gente. E’ la gente, che fa morire o rinascere un luogo della storia, con la sua presenza vivace e le abitudini.
La città vive, se le persone si sentono protette da quelle mura e dai tetti. Ecco perché l’intelligente iniziativa natalizia dell’Officina del Mercato, nello storico spazio sovrastato da un’ottocentesca pensilina liberty, potrebbe essere il primo segnale di un risveglio.
Il centro rinasce attraverso un’agorà. E’ una parola di origine ellenistica, che indica uno spazio comune della vita sociale e politica, per il confronto dialettico ed il piacere comune.
Da questa felice intuizione parte l’iniziativa realizzata dalla Confcommercio del territorio e dal suo Presidente Carlo Colombino, che ha varato l’operazione EXPO SASSARI in collaborazione con il coordinamento logistico del vulcanico Checco Cadoni e l’apporto concreto di Confesercenti e Cna.
Lo spazio è stato utilizzato con multiforme creatività’. Intorno ad un gigantesco e rilassante giardino realizzato dai florovivaisti si muovono tanti artigiani e produttori, commercianti e gastronomi che hanno coinvolto il pubblico con numeri interessanti.
Esiste il divertente ed ecologico bosco dei ricicla-alberi, che è una fervida iniziativa Teatrabilità per il Festival delle Abilità Differenti. Nel corso di questo primo e riuscito esperimento di riabilitazione dell’antico mercato sono stati accolti un estemporaneo Babbo Natale con la renna di legno e duna slitta, intorno ai quei i genitori amano fare posare i propri pargoli per una fotografia-ricordo.Negli stand le merci sono di varia natura: i coltelli caratteristici e di madreperla di gusto sardo, la pasticceria tipica della Sardegna più autentica, i torroni ed i cesti natalizi, i liquori della nostra tradizione regionale, le filigrane ed i nostri tappeti con il disegno delle bellissime ed inimitabili pavoncelle, lo Spazio degli Eventi – un palco per incontri e spettacoli musicali ed artistici – ed un accattivante Caffè delle Idee, che è l’ideale punto di ritrovo per un bicchiere dopo un attento giro di perlustrazione.
Abbiamo assistito alle serate a tema di matrice culinaria ed alle esibizioni di tango, alle presentazione dei libri ed alla premiazione di pane di alta qualità in una piccola fiera regionale del prodotto, con la graditissima presenza del nostro sindaco Nicola Sanna.
E’ stata legittimamente ricordata ai presenti la contiguità del Palazzo della Frumentaria, antico granaio del borgo. Sotto la pensilina liberty il pubblico si è dedicato alla degustazione dei migliori vini ed all’ascolto delle suggestive voci dei gruppi folk.
Un altro pensiero vincente è stato il baby parking, con i laboratori del gioco che permettevano ai genitori un paio di ore di libertà senza affanni.
Non bisogna dimenticare l’iniziativa della bacheca aperta alle proposte geniali ed innovative per il “Mercato che vorrei”, che apre uno stimolante forum intorno alle scelte da operare per ritrovare il piacere del mercato civico, lontano dalle periferie dei centri commerciali.
Una resurrezione in piena regola sotto il tetto ottocentesco, salutata da migliaia di visitatori attenti e compiaciuti e da numeri lusinghieri nel comparto delle vendite.
L’esperimento riparte da marzo. L’Expo Sassari un lungo ponte comune con le date più importanti per la stagione turistica del capoluogo, come la Cavalcata Sarda e la Discesa dei Candelieri e tanti eventi collegati al mercato.
Una delle prime idee in questa direzione è la nascita di una linea di prodotti e gadgets con un logo e vincente capace di rappresentare Sassari con una sintesi mirabile, e pronta a richiamare visitatori nuovi.
Appare evidente la scelta di legare la vita del vecchio mercato al nuovo, che è partito faticosamente dopo l’inaugurazione.
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