Serie C – Torres, parla Mercadante: “Fame per i playoff, il girone si poteva vincere”

«… e segna, segna Roberto. Roberto Baggiooooo al 42′ del secondo tempo»
Sembra di sentirlo ancora come se fosse ieri, quell’urlo liberatorio quando «Roberto» in quel 5 luglio 1994 pareggiò quasi a tempo scaduto i conti con la temibile Nigeria agli Ottavi di finale di USA ’94, la sliding door di quel torrido mondiale americano dove si registrò la scandalosa espulsione di Gianfranco Zola. È morto Bruno Pizzul, storica e inconfondibile the voice del giornalismo sportivo italiano, all’ospedale di Gorizia dove era ricoverato da due settimane. Avrebbe compiuto 87 anni tra pochi giorni. Ha commentato per 16 anni le partite della Nazionale italiana di calcio, ma non ha avuto la fortuna di vederla trionfare, andandoci però vicinissimo a USA ’94 (finale persa ai rigori col Brasile) e soprattutto nella sfortunata finale di Euro 2000 con la Francia quando i transalpini segnarono a tempo scaduto, prima del definitivo golden goal nei tempi supplementari di Trezegeut. Promosso prima voce RAI ai Mondiali ’86 in Messico quando avvicendò l’altro mito delle telecronache Nando Martellini, accompagnò gli Azzurri per 5 mondiali 4 europei di calcio, raccontando le gesta di calciatori diventati veri e propri miti sportivi e i principali eventi calcistici dal 1970: fu lui a condurre la delicata telecronaca della finale di Coppa dei Campioni nella tragica notte dell’Heysel del 1985 e la voce dei Mondiali, quelli delle «Notti Magiche» di Schillaci a Italia ’90, di Usa ’94 («Alto. Il campionato del mondo è finito: lo vince il Brasile», il suo laconico commento dopo il rigore fallito da Roberto Baggio rimasto nella memoria collettiva ancora oggi), Francia ’98 e Giappone/Corea 2002, congedandosi nell’agosto 2002 (amichevole Italia-Slovenia 0-1). E dire che L’8 aprile 1970 commentò la sua prima partita (Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia), con quindici minuti di ritardo.
Addio, Bruno Pizzul: «Tutto molto bello».