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14esima edizione del festival Rock and Bol a Bolotana con gli storici Death SS, gli americani Sacred Reich e i sardi Awake for Days e Dexal
Bolotana capitale dell’Heavy metal in Sardegna. Potrebbe essere già questa una sintesi efficace per descrivere lo sforzo organizzativo dell’associazione Rock and Bol in collaborazione con Mis Factory e con il contributo del Comune di Bolotana.
Quello del centro del Marghine è ormai un appuntamento consolidato da quando nel 2011 divenne un vero e proprio festival. Allora fu la volta dei brasiliani SEPULTURA e poi tanti pezzi da Novanta dell’Heavy metal e del Thrash Metal anni Ottanta. Negli anni successivi arrivano infatti gli americani OVERKILL, gli EXODUS; e poi gli svedesi ARCH ENEMY, i britannici DRAGONFORCE, i tedeschi SODOM fino ad arrivare ai temibili CANNIBAL CORPSE. Decine le band sarde e nazionali che si sono esibite sul palco del Rock and Bol in tutti questi anni tra cui ricordiamo gli storici BULLDOZER e i genovesi NECRODEATH. Tutti gruppi che gli appassionati del metal italico conoscono bene.
Questa 14esima edizione svoltasi negli accoglienti spazi di Piazza Repubblica nel centro del paese, ha visto protagonisti gli storici e iconici Death SS del leader Steve Sylvester nome d’arte di Stefano Silvestri. il cantante di Firenze ha sempre mantenuto alto l’interesse verso la sua creatura dando nuova linfa alla band dopo il suo ritorno a fine anni Ottanta e ipnotizzato il pubblico presente con una prestazione di grande effetto. La band toscana co-headliner della serata in attività dalla fine degli anni Settanta, ha messo in mostra uno spettacolo degno della sua fama in pieno stile horror metal confermando di essere un unicum nel panorama nazionale. Lo spettacolo è stato come al solito provocatorio e trasgressivo ma allo stesso tempo intriso di una forte teatralità vero trademark della band e con convincenti effetti scenici che hanno conquistato il numeroso pubblico presente. Sylvester è da sempre affascinato dall’esoterismo e dalle più controverse e discusse figure del ‘900 in campo di arti magiche ed occulto, i veri paradigmi della sua arte.
Altro piatto forte della serata sono stati gli americani Sacred Reich, attesissimi dagli appassionati. Per la prima volta in Sardegna («Rock and Bol Festival! Thank you all for an amazing time! Our first time in Sardinia and you were fantastic!»), capitanati dal cantante e bassista Phil Rind, il quartetto proveniente dall’Arizona si formò a metà anni Ottanta rilasciando una manciata di album diventati veri e propri cult per gli amanti del metal estremo: il loro è uno Speed/Thash di matrice ottantiana senza compromessi e molto diretto e i loro testi di rabbiosa denuncia sociale – come da copione per gli artisti di questa frangia del metal – sono contro i poteri costituiti ma volti al pacifismo ed alla non violenza.
Gli Awake for Days di Nuoro, seconda band in cartellone, erano reduci dal loro secondo tour di 54 date negli Stati Uniti ma hanno voluto esserci regalando una prestazione di grande valore e molto compatta forti del loro secondo disco Multiverse rilasciato di recente. Capitanati dal cantante Lukas Moore che ha dato dimostrazione di essere un bravo frontman tenendo viva l’attenzione del pubblico e dal bassista Nicola Piredda, hanno dimostrato una caratura di livello internazionale, una perizia tecnica e una presenza scenica sopra la media e – come amano definirsi – “portatori di una positività e una efficacia nel songwriting che manca disperatamente nel metal moderno”.
I Dexal anche loro made in sardinia hanno avuto l’onere e l’onore di aprire la serata. Nati nel 2006 nel cuore della Trexenta, in Sardegna. Dediti a un Groove metal dagli stampi modernisti e Influenzati dal movimento NWOAHM con evidenti influenze Stoner/Sludge hanno pubblicato nel 2019 il loro primo full length. Hanno dimostrato di avere un buon impatto dal vivo e il pubblico ha apprezzato la loro performance tutto cuore. A breve è prevista è prevista l’uscita di un nuovo EP, anticipato dal singolo “Volume500” proposto anche sul palco del Rock and Bol.