Serie D – Ilvamaddalena-Paganese 2-0: è salvezza definitiva per i ragazzi di Acciaro

Il dott. Antonello Unida, Jodo, ci porta dentro la struttura carceraria di Bancali per raccontare storie di donne e uomini: testimonianze dal carcere nelle “ristrettezze” della detenzione. Un modo per avvicinare alla Città il complesso “pianeta carcere”, una comunità variegata in cui ruotano circa 900 persone
Antonello Unida, 58 anni, risiede e abita a Sassari, ragioniere, laurea in psicologia a Roma, con una interessante tesi sul D.O.C. (Disturbo Ossessivo Compulsivo) con un luminare di questa materia il professor Francesco Mancini. Un master in Counselling nella Scuola del professor Vincenzo Graziani, allievo del Padre del Counselling il professor Carl Rogers, dipendente presso un istituto bancario da quasi trent’anni, noto sui social come Antonio Jodo, pseudonimo derivato dalla profonda ammirazione verso uno dei suoi Maestri: Alejandro Jodorowsky, conosciuto personalmente nel 2007 è frequentato in maniera assidua in giro per l’Italia, nei suoi seminari, fino al 2011.
Dal 23 novembre 2019, è il nuovo Garante Territoriale di Sassari delle Persone private della Libertà, nominato dal Consiglio Comunale di Sassari, il 5 novembre 2019, con voto quasi unanime dall’intera Aula.
Questa importante figura Istituzionale, nasce in Italia nel 2004, nel Consiglio Comunale di Roma, con una Giunta di centro sinistra (D.S.) guidata dall’allora Sindaco Walter Veltroni, il primo Garante, fu un sociologo, il sassarese Luigi Manconi.
All’ epoca Jodo era impegnato politicamente in maniera attiva, nel Consiglio Provinciale di Sassari, nelle fila di Alleanza Nazionale, faceva parte della commissione servizi sociali.
L’ iniziativa gli piacque molto, tant’è che propose di creare questa importante figura nella struttura di Sassari, il “famoso” San Sebastiano. Fu lui il primo a Sassari e in Sardegna, a portare in un consesso politico questo argomento.
Ma in che cosa consiste realmente questa figura?
«Presto scritto… rappresenta il Sindaco, rappresenta la Città tutta, all’interno di una Struttura Penitenziaria, dove “usa” come stella polare, l’articolo 27 della Costituzione Italiana, in buona sostanza: vigila che al suo interno, questo articolo venga posto in essere, ovvero, che l’Uomo detenuto deve espiare la sua pena, con la dignità dell’Essere Umano. »
La Struttura di Bancali, fra le quasi 200 Strutture in Italia, ha una importanza strategica, non a caso, è inserita nella fascia 1.
Al suo interno vi è una popolazione carceraria di circa 470 Persone, (450 Uomini e 20 Donne) con detenuti di vario genere e provenienza; vi è persino (unico in Sardegna) il famigerato reparto del 41/bis, quello che riguarda i delitti di mafia e una sezione con terroristi islamici. A Bancali è presente un’Umanità molto variegata e se consideriamo anche gli agenti di polizia, nell’area educativa e amministrativa, ruotano circa 900 persone, una piccola comunità, (se pensiamo che in Sardegna, esistono Paesi con meno di 400 anime) ad un tiro di schioppo dalla Città, ecco perché si reputa la Struttura di Bancali una costola di Sassari che non deve essere abbandonata.