

Oggi, 30 novembre, in anteprima nazionale al Teatro Verdi di Sassari alle 21 “Amici Fragili”
Il giornalista Federico Buffa racconta dell’ultimo incontro tra Gigi Riva e Fabrizio De Andrè, nel settembre del 1969 al termine di una partita del Cagliari. Fabrizio De André in quel settembre era già nel pieno di una intensa carriera come cantautore, dopo l’uscita de “La canzone di Marinella”, “La canzone dell’amore perduto” e “Amore che vieni, amore che vai”, il primo 33 giri “Tutto Fabrizio De André”, e ancora “Vol.1”, “Tutti morimmo a stento”, “Volume III” e “Nuvole barocche”, ormai conosciuto e apprezzato come artista colto e raffinato, capace di condensare e trasfigurare nelle sue canzoni i vari aspetti della vita e tutte le umane passioni, sposando la crudezza e l’ironia al lirismo della poesia.


La storia di un incontro tra Gigi Riva e Fabrizio De André
di Marco Caronna e Federico Buffa
Marco Caronna chitarre, voci, chitarre, percussioni
Alessandro Nidi pianoforte
regia Marco Caronna
Novanta minuti di spettacolo con il giornalista sul palco insieme al coautore e regista Marco Caronna, voce, chitarra e percussioni, e Alessandro Nizi, al pianoforte e alle tastiere. Produzione Imarts (International music and arts).
Per la Stagione di Prosa 2021-2022 organizzata dal CeDAC (Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna), lo spettacolo perseguirà mercoledì 1 dicembre alle 20.30 al Teatro Massimo di Cagliari (dove sarà in cartellone fino a domenica 5 dicembre, tutti i giorni da mercoledì a sabato alle 20.30 e la domenica alle 19)
La tournée proseguirà nella penisola nel 2022:
- 12 repliche a partire dall’11 febbraio a Torino, quindi Bologna, Cuneo, due serate a Genova,| Montecatini-Terme, Rimini, Padova, Varese , Brescia, Conegliano, sino al 10 aprile a Vercelli.In “Amici Fragili” Federico Buffa ripercorre i momenti salienti di quell’incontro “storico” – ma in un certo senso fuori dal tempo e dalle convenzioni – tra due “sardi” d’elezione, Gigi Riva e Fabrizio De André: due maestri, ciascuno nel suo campo, di vita e arte, che hanno saputo con la loro presenza illuminare un’epoca di grandi mutamenti e indicare il cammino alle generazioni future, sottraendosi alle lusinghe del successo, mostrandosi anche nella propria terrena fragilità, senza ipocrisie e svelando la propria profonda umanità.