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Turismo | Il caso “Open to Meraviglia” e la “Venere Influencer”
Non si placano le polemiche sulla campagna promozionale voluta dal Ministero del Turismo. Dopo le critiche, la società Armando Testa ha deciso di rompere il silenzio
Fa discutere da parecchi giorni la nuova campagna pubblicitaria “Open to Meraviglia“, presentata lo scorso giovedì a Roma, nata dalla collaborazione tra Ministero del Turismo ed ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) e dedicata ai viaggi in Italia, con protagonista una guida piuttosto singolare.
Open to Meraviglia
Nato con l’obiettivo di conquistare in maniera originale i visitatori, il portale (disponibile su Italia.it ed Enit.it) promuove le bellezze del territorio italiano tra natura, monumenti, e tradizioni. Il visitatore virtuale è accompagnato da un’insolita Venere di Botticelli, trasformata in una vera propria influencer, vestita di abiti contemporanei e sorpresa ad andare a spasso per Roma in bicicletta e a gustare una pizza sul Lago di Como.
Tuttavia, è proprio il pubblico italiano l’ultimo ad apprezzare tale creazione. Lo spot è stato aspramente criticato, anche da nomi di spicco del panorama nazionale, come il critico d’arte Vittorio Sgarbi e l’attore Stefano Accorsi.
Numerose sono le accuse e le polemiche insorte negli ultimi giorni. Dalle traduzioni errate alla mancanza di un dominio registrato, dai 9 milioni messi a disposizione per la campagna fino al caso della cantina slovena.
Pare che le traduzioni poco precise (in particolare in tedesco) abbiano dato vita a denominazioni davvero inconsuete alle località italiane. Per esempio, il nome della città di Brindisi viene tramutato in “Toast”. Tuttavia, sembrerebbe che questa funzionalità non sia più presente sul sito.
E ancora, è stato fortemente preso di mira lo scorcio di video che mostra un gruppo di persone che degusta del vino in una cantina, che si presume essere italiana, ma che invece si trova in Slovenia.
La replica della Società Armando Testa
Dopo un iniziale silenzio, la società Armando Testa, che si sta occupando della campagna pubblicitaria, ha deciso di rispondere a tutte le accuse. in primo luogo, afferma che il vero spot di “Open to Meraviglia” non è ancora pronto, infatti, per ora si tratta solamente di materiali di repertorio. Inoltre, precisa che l’obiettivo principale è la orientare la promozione verso i mercati esteri. Perciò, tutto è pensato per accendere l’interesse, nella maniera più semplice possibile, su ciò che rende l’Italia unica agli occhi del mondo.
La società ha appositamente acquistato una pagina pubblicitaria sul Corriere della Sera, al fine di ringraziare ironicamente per tutta l’attenzione generata. Sottolinea con fierezza quanto un tale scalpore non possa che giovare alla campagna e all’agenzia stessa.
In merito al video della cantina slovena, la Armando Testa precisa che non si tratta dello spot definitivo, ma di un video preso da una piattaforma straniera realizzato da un regista olandese. In sintesi, tutto ciò che compare finora non è altro che una bozza, una prova generale di quella che sarà la vera campagna. Tutto è ancora “work in progress“.
Infine, l’agenzia risponde anche a chi ha definito 9 milioni di euro una cifra eccessiva. La società ha precisato che si tratta dell’investimento previsto da ENIT, finalizzato alla pianificazione pubblicitaria verso tutti i principali mercati mondiali: da quelli americani fino a quelli orientali, come anche quello europeo.