Sassari – Concerti, aperitivi e dialoghi col pubblico per il “Salotto culturale del Teatro Verdi”


SUL TETTO DELLA APPLE RECORDS IL CONCERTO DIVENNE LEGGENDARIO


L’ultimo concerto dei Beatles divenne leggendario. Divenne leggendario perché non solo fu il primo concerto da quando il gruppo decise di non suonare più dal vivo, ma perché anticipò di un solo anno lo scioglimento del gruppo. L’esibizione, avvenuta il 30 gennaio 1969 non fu pensata per i fans. Non doveva essere nemmeno un vero e proprio concerto: era stata progettata per essere inserita nel film documentario Let It Be, che i Beatles stavano preparando. Fu registrato in otto tracce dagli studi della Apple Records, dove i Beatles avevano deciso di suonare: sul tetto della struttura. Pieno di telecamere sul tetto, per la strada e nella reception dell’edificio, esse raccolgono gli sguardi stupiti e meravigliati dei passanti, le reazioni sorprese, e il conseguente arrivo di migliaia di fans che costrinsero l’arrivo della polizia che cercò di interrompere il concerto per disturbo della quiete pubblica.
Il luogo del concerto fu deciso al’ultimo momento: il gruppo non era mai d’accordo sulla scelta, e arrivati ad un punto in cui ormai i rapporti erano deteriorati, registrare sul tetto dell’edificio era l’unico modo sbrigativo per finire i lavori più velocemente. I Beatles suonarono cinque canzoni, in diverse riprese, e tutta l’esibizione durò appena quaranta minuti. Il concerto finì quasi all’improvviso perché la polizia fece molta pressione per spegnere almeno gli amplificatori che continuavano ad attirare persone e fans per la strada. Alla fine, prima che i microfoni fossero spenti, John Lennon (con indosso la pelliccia di sua moglie Yoko Ono a causa del freddo e dell’umido, essendo gennaio) esordì con la frase “vorrei ringraziare tutti da parte nostra e del gruppo, spero che abbiamo passato l’audizione”.
Decidedemmo di suonare tutte le cose che avevamo provato e registrarle. Se avessimo ottenuto delle buone registrazioni allora le avremmo usate, altrimenti avremmo usato delle altre versioni che avevamo registrato di sotto, nel seminterrato. Fu molto divertente perchè eravamo all’aperto, che era inusuale per noi. Non avevamo suonato all’aperto per un sacco di tempo. Era una location molto strana, non c’era pubblico a parte Vicki Wickham e pochi altri. Stavamo suonando virtualmente per nessuno, solo per il cielo, era piuttosto bello.
Paul McCartney