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La ristorazione sarda continua il suo percorso di cucina identitaria, attenta alla tradizione – ma sempre più rivolta a un cambiamento verso la modernità – e con un rinnovato rigore nella ricerca di materie prime fresche e di qualità
Torna lo storico sussidiario del mangiarbere all’italiana: presentata al Teatro Elfo Puccini di Milano il 23 ottobre e disponibile in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore dal 25 ottobre, la trentaquattresima edizione di Osterie d’Italia racconta la ristorazione italiana più autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 240 collaboratori sparsi in tutta Italia, in una rete fitta e capillare.
Oltre ai simboli e i riconoscimenti canonicamente assegnati alle osterie, di modo da offrire al lettore uno strumento per una conoscenza approfondita dell’offerta, per la prima volta i riconoscimenti storici della Chiocciole e della Bottiglia e il più recente Bere Bene (a riconoscere una selezione complessiva di bevande alcoliche e non, come birre artigianali, distillati, cocktail ma anche succhi, estratti e infusi scelti con attenzione e personalità) sono stati assegnati anche ai locali segnalati negli inserti, ovvero quei locali la cui offerta e impostazione sono interpreti di una tradizione gastronomica locale, rintracciabili esclusivamente nella regione di appartenenza.
Sardegna – La ristorazione sarda continua il suo percorso di cucina identitaria, attenta alla tradizione – ma sempre più rivolta a un cambiamento verso la modernità – e con un rinnovato rigore nella ricerca di materie prime fresche e di qualità. Mare e terra abitano in armonia sulla tavola: il pesce si ritrova più di frequente nei menù delle zone interne e i prodotti tipici della Barbagia convivono bene nei piatti proposti in zona costiera. La guida riporta quindi un’isola in fermento, dove le nuove generazioni cercano anno dopo anno di guardare al futuro senza dimenticare il passato e di unire la campagna con la città, come si nota dalle aperture nei capoluoghi di nuovi locali in cui vengono utilizzati e promossi i prodotti della fattoria di famiglia. La voglia di fare cucina non si ferma nonostante il periodo difficile e l’aumento generalizzato dei costi, mentre le conduzioni familiari sono quelle che riescono meglio a difendere il rapporto tra la qualità e il prezzo dell’offerta. È sempre più evidente anche in tavola la maggiore attenzione alla sostenibilità, resa concreta, ad esempio, dalle numerose proposte marinare che hanno abbandonato il pescato in via d’estinzione privilegiando le razze neglette, facilmente reperibili nel nostro mare. La Sardegna si rivela come una cucina che cresce, che si evolve, che si rinnova per portarci alla scoperta delle ricchezze di un territorio che sa donare molto.
L’elenco completo delle Chiocciole della Sardegna
La Locanda dei Buoni e Cattivi – Cagliari (Ca)
Su Recreu – Ittiri (Ss)
Abbamele – Mamoiada (Nu) nuova chiocciola
Il Rifugio – Nuoro (Nu)
Letizia – Nuxis (Su)
Ada – San Sperate (Su)
La Rosa dei Venti – Sennariolo (Or)
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