Cagliari – Marco Mengoni per il pokerissimo del Capodanno in Sardegna


Lo stage che si è tenuto nel dojo Sen No Sen di San Gavino con la partecipazione attiva dei docenti dell’ASD Hiwashi Shinsei di San Giovanni Suergiu nell’ambito del progetto Principi che si incontrano è un punto di ripartenza decisivo per il movimento
Di Paolo Salvatore Orrù
“Non ci sono sconfitte nel jiujitsu. O vinci o impari” ha sostenuto una volta Carlos Gracie Jr. In questa frase c’è quasi tutto il bello delle arti marziali, perché per diventare un marzialista completo, questo è il succo del discorso, è necessario armarsi di una buona dose di umiltà. Perché senza una formazione costante la vita di un atleta dura poco o annoia a dismisura. Per questo, lo stage che si è tenuto la scorsa settimana nel dojo Sen No Sen di San Gavino con la partecipazione attiva dell’ASD Hiwashi Shinsei di San Giovanni Suergiu (maestri Denise Pisu e Andrea Fais) nell’ambito del progetto Principi che si incontrano deve essere considerato un fiore all’occhiello, un punto di ripartenza decisivo per tutto il movimento marziale sardo.
“San Gavino è il primo passo di un progetto che comprenderà una serie di incontri e allenamenti collegiali con maestri e atleti di tutta la Sardegna (ma non solo). L’obiettivo? Il ritorno all’agonismo del jujitsu tradizionale; un progetto che per essere realizzato ha bisogno della collaborazione di tutti i dojo dell’Isola. Solo così si potranno fare grandi cose”, ha spiegato Pisu, una ragazza che sul tatami ha dimostra di saperci fare: “Nel 2019 ho partecipato in Romania al mio primo campionato Europeo, poi ho combattuto nel Mondiale di Abu Dhabi (Emirati Arabi)”. Il suo curriculum è notevole, ha anche indossato la maglia della nazionale Italiana in due Europei e tre Mondiali. “Inoltre, ho partecipato a tanti open, ai Balkan Open di Atene sono riuscita a conquistare una medaglia di bronzo”.
Ora Denise è nel top 10 delle atlete più forti al mondo. Progetti a breve termine? “Nel prossimo luglio, in Mongolia ci sarà il Mondiale, sono l’unica atleta sarda di jujitsu ad essere stata convocata dal team Italia”. Ed è proprio partendo da queste sue esperienze internazionali che Denise vorrebbe sviluppare il suo progetto, perché non vuole più essere l’unica atleta isolana a vivere queste esperienze (“vorrei essere parte di una squadra competitiva composta da sarde”). Concorde l’ottimo Andrea Fais, che a livello internazionale, nelle specialità Fighting System e Duo Show, è stato uke di Denise . “Lo stage di San Gavino è stato il primo, ci auguriamo, di una lunga serie di incontri, che ci permetteranno di seminare nelle specialità duo system e fighting system”.
Il progetto proposto con molta umiltà, ma anche con tanta fermezza, da questi giovani nell’ambito del progetto Principi che si incontrano è piaciuto anche a due colonne delle arti marziali in Sardegna, Lorenzo Cuccuru e Antonello Corona. “In questo percorso sarà necessaria la collaborazione di tutti i tecnici sardi, solo così il movimento agonistico sardo può fare un cambio di passo”, ha spiegato Fais. L’ obiettivo è, appunto, quello di far crescere tecnicamente tutti, in particolare, i più giovani, per portarli a competere prima di tutto a livello italiano, per poi proporre il jujitsu isolano anche a livello internazionale. “Siamo pronti a nuove collaborazioni, vogliamo abbattere tutte le barriere, vogliamo vedere i nostri atleti diventare grandi”, ha detto Fais.
Denise e Andrea hanno una apertura mentale che merita rispetto. Con loro, il maestro Cuccuru ha fatto un grande lavoro. Fino al 2019, soprattutto nel Sud Sardegna, c’era stata una grande partecipazione alle varie specialità agonistiche di jujitsu organizzate dai vari dojo. “Si raggiungevano numeri da record: in certi frangenti, alle gare partecipavano più di 300 atleti”, ha spiegato Cuccuru, che con atleti del suo dojo avevano conquistato il secondo posto assoluto in coppa Italia, “segno della bontà della scuola sarda”. Il Covid rompe l’incantamento, la Federazione e gli Enti di promozione (Eps) ci mettono del loro vietando le gare internazionali, destabilizzando così il sistema agonistico sardo. “Nel post Covid, gli unici che, con sacrifici, hanno continuato le gare nazionali e internazionali sono stati Fais e Pisu”.
Ora Denise e Andrea sono gli unici ad avere nel dojo un gruppo di ragazzi che partecipano alle gare, alcuni di loro sono nel giro della nazionale. “Si spera che questi incontri tra i vari maestri portino alla nascita di un polo di jujitsu agonistico. Le qualità per fare bene ci sono ed è necessario che i bambini e i ragazzi riescano a misurarsi con i loro coetanei in ambito regionale, nazionale e internazionale. Dobbiamo crederci e lavorare in tal senso”, ha consigliato Cuccuru.
Sono già in programma altre giornate di studio per approfondire e capire meglio le dinamiche del jujitsu agonistico. “I prossimi appuntamenti con il prosieguo del progetto sono l’11/12 marzo con i Maestri Giancarlo Bagnulo e Claudio Franceschi e il 25/26 marzo con il M° Alessio Autori”, ha concluso il dirigente dell’Acsi Antonello Corona.